Supplica di liberazione del cuore – di Francesco G. Silletta

Supplica di liberazione del cuore – di Francesco G. Silletta – Dal libro “Liberaci dal male. Preghiere di liberazione” – 2° Vol. – Edizioni La Casa di Miriam – Distribuzione Proliber –

“Maestro, non t’importa che moriamo?” (Mc 4,38).
Ascolta il nostro grido, Signore, e comanda agli spiriti del male di retrocedere da noi.
Tu che hai detto: “Distrai la tua anima, consola il tuo cuore, tieni lontana la malinconia” (Sir 30,23), allontana da noi ogni conflitto interiore, doppiezza, confusione, malessere, ansia, senso di sfiducia. Guarda in particolar modo quelle nostre ferite che non riusciamo a cicatrizzare (cfr. Ger 8,22b) e attraverso le quali Satana, come avvoltoio in cerca di cadaveri, opera per la nostra distruzione.
Salvaci, Signore, dai mali che ci opprimono: fa’ che da noi, dal profondo di noi stessi, esca “colui che trama il male contro il Signore, il consigliere malvagio” (Na 1,11).
Abbiamo peccato e ti chiediamo perdono. Abbiamo seguito il consiglio di Satana, confusi ed insicuri come siamo, permettendogli di consumare la nostra carne e la nostra pelle e di rompere le nostre ossa (cfr. Lam 3,4), sino a renderci in qualche modo dipendenti da lui. Siamo stoltamente entrati sotto il suo giogo e non riusciamo più da soli a liberarcene. Vieni, Signore Gesù: rompi ogni maleficio, legame, fattura, imposizione, ordine, patto con il Maligno, ora che non abbiamo nessuno che tiri la corda per noi (cfr. Mi 2,5).
Siamo attoniti e impauriti, ma confidiamo in te: la nostra difesa è nel Signore, egli salva i retti di cuore (Sal 7,11).
Satana conosce le nostre debolezze, le mancanze affettive, le incomprensioni familiari, le carenze, i disordini, le ferite del nostro cuore e tutto utilizza contro di noi, affinché a nostra volta veniamo contro di te. Ma tu riversa su di lui il contraccambio (cfr. Sir 17,18): ciò che noi non riusciamo a domandarti, perché infatuati dal peccato, tu chiedilo per noi al Padre, che conosce la nostra sorte misera (Sir 18,11); ciò che la nostra ragione limitata non osa prospettare, tu presentalo al Padre, e grida in nostro favore: “Forse chi cade non si rialza e chi perde la strada non torna indietro?” (Ger 8,4).
Noi crediamo nel tuo nome, Signore Gesù. Solo in te speriamo. Taglia l’albero vecchio del peccato e dell’impurità e stronca i suoi rami (cfr. Dn 4,11), rendici puri nel corpo e nello spirito, nel pensiero, nell’immaginazione e nella memoria. Nulla del nostro passato disorienti il nostro presente, né condizioni il nostro futuro. Perché certo tu verrai, e non tarderai, in nome di quella scadenza che non mente (cfr. Ab 2,3).
Ora noi ti supplichiamo, Sapienza indefettibile che vai in cerca di quanti sono degni di te (cfr. Sap 6,12.16), liberaci da Satana, dalle sue proposte, dai suoi inconsci desideri, dalle sue aspirazioni, dai suoi sussulti, dalle sue minacce spirituali, dalle manie, oppressioni, ossessioni, fissazioni, scrupoli, da ogni negatività trasmessa o ereditata, da ogni frutto cattivo delle nostre stesse azioni, dall’invidia e dalla superbia.
Si compia su di Satana un giudizio severo (cfr. Sap 6,5) e soccomba colui che non ha l’animo retto (Ab 2,4): in nome della tua misericordia, donaci la tua guarigione (cfr. Mc 6,56).
Liberaci, Signore, poiché non ti rende gloria chi è schiavo del male.
Liberaci, Signore, perché non ti dà testimonianza chi è accasciato ed oppresso.
Ora che l’angoscia si è impadronita di noi, come spasimo di partoriente (cfr. Ger 6,24), toccaci con la tua mano piagata, accarezzaci amabilmente come pecore perdute e ritrovate, perché non fuggiamo più da te, perché non ci perdiamo più come esuli nel mondo.
Tua è la gloria, Signore Gesù, tua ogni potenza in cielo e in terra. Tu solo sei Signore. Tu solo sei potente. Tu solo sei Verità. Fugga da noi da questo momento ogni sentimento di incredulità, di sfiducia, di opprimente senso di colpa, e la tua dolcissima voce avvolga il nostro cuore, purificandoci, soccorrendoci e liberandoci. Come siamo stati oggetto di maledizione, ora fa’ di noi una benedizione (cfr. Zc 8,13). Come abbiamo utilizzato le nostre facoltà al servizio del male, volontariamente od involontariamente, ora tutto concorra al bene, all’amore ed alla santificazione. Perdono, salvezza e liberazione sono una cosa sola in te, Signore Gesù, che sei l’unico Redentore, l’unica Gioia, l’unico Amore.
Gloria, gloria, gloria al nome di Gesù. Amen.

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