Σχίσμα – Gli ‘scismi’ anche tra gli scribi, i farisei posti davanti a Gesù

Σχίσμα – Gli ‘scismi’ anche tra gli scribi, i farisei posti davanti a Gesù

Meditando il Vangelo, ci si accorge di come alcune volte (non molte, tuttavia) compaia il termine greco “Σχίσμα” (italiano: scisma) in riferimento ad una condizione di “divisione” di opinioni su Gesù generatasi tra gli scribi e i farisei – ma anche nelle persone comuni del popolo – dinanzi alla sua predicazione e alle sue opere pubbliche. Questo termine, volendo approfondire la questione, compare 5 volte nei Vangeli (3 in Giovanni) e altre 3 volte, tutte nella 1 Corinzi, in San Paolo (due di queste volte al plurale, “σχίσματα”). Il medesimo termine che oggi conosciamo per l’uso che se ne fa nel contesto delle aporie sorte nei secoli in seno alla comunità cristiana – e che appunto hanno creato degli “scismi” – è dunque utilizzato anche nell’economia stessa evangelica, per evidenziare una realtà “scismatica” – e quindi interdetta – relativamente alla comprensione farisaica di Gesù e della sua opera di salvezza. Un esempio ci è dato laddove – rivendicando che egli “non osservi” il Sabato – ci si domanda come al contempo egli possa essere “da Dio”, come evidenziato in Giovanni 9,16.
Il termine “scisma”, tuttavia, è distinto da quell’altro evangelico – anch’esso esprimente una “divisione” – che è “διαμερισμός” (diamerismόs) (lo usa san Luca quando parla della divisione, anche in una stessa famiglia, prodotta dalla sequela di Gesù, cf. Lc 12,51). Come si vede, quest’ultimo vocabolo esprime una divisione nel senso di una “opposizione”, di un dissenso ostile fra due o più parti. Scisma, invece, a livello evangelico, esprime una divisione di natura intellettuale e cognitiva relativamente ad una oggettività esterna (la realtà di Gesù), ossia un distinto modo di comprensione e di intendimento di quella. Non frequentissimo, questo termine, “scisma”, accolto dalla scrittura evangelica, può meglio farci comprendere la dinamica che esso ha poi avuto nelle grandi realtà “scismatiche” successive ai tempi di Gesù, intercorse non più fra scribi e farisei, ma fra cristiani.
Amen

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