Ἰδοὺ ἡ δούλη κυρίου· γένοιτό μοι κατὰ τὸ ῥῆμά σου (Lc 1,38)

Ο Ευαγγελισμός της Θεοτόκου - Ορθοδοξία News Agency

Ἰδοὺ ἡ δούλη κυρίου· γένοιτό μοι κατὰ τὸ ῥῆμά σου (Lc 1,38)

(Ecco la serva del Signore. Mi accada secondo la tua parola)

La fede di Maria non si volge soltanto a Dio, ma anche all’angelo. In senso stretto e letterale, infatti, la Vergine dà il suo consenso alla parola dell’angelo Gabriele, sapendo che questa è la stessa parola di Dio. Il turbamento iniziale – dovuto in ultima alla sua umiltà immensa – culmina poi in una assoluta disposizione a ciò che Dio desidera da lei, ma secondo la mediazione dell’annuncio angelico. Non è scontata questa sottolineatura: Maria ha creduto, ma a una parola che le si è presentata formalmente come “angelica”, non direttamente come divina. Questo significa ed esprime come Maria, nella pienezza di grazia che lo stesso angelo ha evidenziato in lei, abbia saputo intuire Dio nell’angelo, la parola di Dio in quella angelica, la volontà ed il progetto divino dietro la mediazione del suo inviato celeste. Zaccaria non ha creduto all’angelo (lo stesso angelo Gabriele), e forse nemmeno a Dio, pur essendo sacerdote. E anche se avesse in qualsiasi modo avuto fede in Dio, ma contravvenendo la rivelazione angelica, la sua fede sarebbe stata vana e fallace. Dio esige infatti l’obbedienza a se stesso ma anche a quelli che manda in suo nome ad illuminare la nostra vita.

Amen

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