“Aspettami, Maria”

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(Nella foto: Francesco Gastone Silletta - Fondatore del gruppo "La Casa di Miriam Torino")

“Aspettami, Maria”

(Testo di Francesco Gastone Silletta)

“Aspettami, Maria, come fa una spiaggia
che aspetta il mare anche quando è agitato,
senza maledire il vento per averne acceso il moto
e, nonostante il temporale,
accoglie sempre il suo sale
come un dono da premiare col calore della sabbia.

Aspettami, Maria, come fa una rosa
che è orgogliosa non soltanto dei suoi petali
ma pure delle spine,
non ritenendo meno nobili
il loro aspetto e il loro fine,
per cui se anch’io pungendoti del male ti so fare
pur rimane di un tuo figlio la puntura da curare.

Aspettami Maria, come fa una mamma
che ogni giorno, dopo la scuola, premurosa attende l’ora
d’abbracciare il suo studente
e se è pesante lo zainetto sulle spalle se lo mette
e lo conduce verso casa dove è pronto da mangiare
ed ogni ora di lezione è un mondo nuovo da esplorare.

Aspettami Maria, come fa la pace,
quando i pensieri somigliano a meduse
urticanti e velenose,
che mi vogliono ferire dove ho già cicatrizzato
la vergogna ed il peccato,
non permettere che ancora reclami una rimonta
una morte già sepolta dal perdono dell’Eterno,
ritornando a farsi forte nell’inverno della mente.

Aspettami, Maria, come fa il sole
tanto umile da scendere così in basso
per offrire il proprio posto all’orgogliosa notte,
lasciandola di sasso quando all’alba le vien detto
che il suo tempo è terminato ed è ora di partire
e di non dormire più,
perché del buio nessun’anima si nutre
ma soltanto della sua profonda luce.

Aspettami, Maria,
come fanno le parole,
capaci di aspettare molte ore una musica adeguata
perché diventino canzone
che non appena vien cantata cambia ancora il loro senso
se diverso è lo strumento destinato a darle un suono,
e siano fisse o arpeggiate, siano lente o sincopate,
quelle note per sorelle ormai per sempre le son date.

Aspettami, Maria,
come in fondo faccio anch’io
ti conosco nella fede senza alcuna apparizione,
nell’attesa d’incontrare il volto vero del tuo nome
quando tutto ciò che è mio avrà perduto consistenza
e diventerà un ricordo
da affidare alla clemenza del tuo Figlio e mio Signore
e come al Trino ed Uno Dio,
anche a te sia sempre onore”.

© Francesco Gastone Silletta – La Casa di Miriam Torino – Testo protetto dal diritto d’autore

 

 

 

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