Ti domandiamo la purezza, Gesù ***
Ti domandiamo la purezza, Gesù, come trasparenza autentica di noi stessi dinanzi a te, dove tu possa entrare, trovando un’anima limpida in un corpo nobile, degni l’una e l’altro di ospitare Dio. Non te la domandiamo come un fanatico reclamo da sovrapporre al caos delle voci umane, quasi che fosse rivolto all’accondiscenza umana il nostro appello: piuttosto, la domandiamo al tuo cuore, consapevoli delle infinite nostre impurità che lo hanno trafitto. La purezza infatti nasce dal cuore, si espande nelle funzioni intellettuali, si articola nei pensieri e comanda alla volontà, diffondendosi poi in tutto il corpo carnale. La purezza è il desiderio di esserti simili nell’uso delle facoltà dell’anima e in quelle del corpo, senza macchie oscure che ingombrino la trascendenza santa che vuole dimorare in noi. Per questo ci hai creati affinché fossimo puri, cioè protesi a te, vincitori sulle forze maliziose che non vengono da te, ma radicati nel dominio dell’anima sul corpo, dell’immagine di Dio sui ludibrii dei sensi umani. Purezza nel celibato, purezza nel matrimonio, purezza in qualsiasi genere di vita sociale: totalmente immersi nella potenza dello Spirito, che illumina la mente dei puri di cuore, che svela contenuti di conoscenza impensabili a quanti non fanno della carne e della malizia la loro condizione. Puri perché purificati da te, puri perché resi trascendenti, per mezzo del tuo sangue, sulle forze materiali, che umiliano l’elevatezza dell’anima ai beni del cielo, alla conoscenza dei divini misteri e che rinchiudono l’anima tra le prigioni dei sensi. Ivi tu non puoi dimorare, poiché come scritto nel libro della Sapienza – che tu stesso sei – la Sapienza non può dimorare in un corpo segnato dalla colpa. Aiutaci dunque, Gesù, a conoscere la purezza come stato vitale, a vivere e a morire in essa, fosse pure in mezzo alla derisione di tutti e alla solitudine rispetto al materialismo mondano. Salvaci da ciò che, sebbene condiviso dalle masse, non è indicatore di verità e non è conduttore di vita. Salvaci dalle ossessioni dei ricordi delle nostre azioni di un tempo, quando anche noi eravamo, come dice san Paolo agli Efesini, simili ai pagani nel nostro modo impuro di vivere. Donaci lo Spirito Santo, affinché debelli in noi ogni menomazione della volontà, ogni deficienza intellettiva e ogni aridità dello spirito, affinché tutto in noi sia rinnovato nella purezza e nel tuo perdono. Vogliamo abbeverarci dell’acqua viva che ci hai promesso: purissima acqua di santificazione e di vittoria sul male e sul peccato. Donaci quest’acqua, Gesù, affinché non abbiamo mai più sete delle acque del mondo, spesso mischiate a impuri elementi e ad inique oscillazioni. Amaci, Gesù: quanto più ci ami, tanto più avremo in noi la possibilità di sentirci amati da Dio e dunque forti – resi tali – da colui che tutto può, anche purificare la più melmosa delle acque. Benedetto sei tu, Signore.
Amen
*** Francesco G. Silletta
Edizioni La Casa di Miriam
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