“Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,4) – Sull’uomo che oggi vuole emanciparsi da Dio Padre:
Come molte frasi dette da Gesù e riportate più o meno fedelmente dagli Evangelisti, anche questa può essere capovolta nel suo senso oggettivo: se il Padre che vede nel segreto, ci ricompenserà, egli stesso potrà punirci nel caso di un’inversione dell’agito posto in oggetto dalle parole di Gesù (cioè l’elemosina nel segreto). Dobbiamo tuttavia domandarci, oggi in special modo, se abbiamo interesse per quella che sarà l’eventuale ricompensa del Padre, o se non siamo invece piuttosto sollecitati molto di più dalle possibili e immediate “ricompense” di questo mondo. Aspettare e pazientare sono qualità che sempre meno si identificano oggi come virtù comuni nelle persone: così l’idea stessa di attendere chissà quanto tempo (umanamente inteso) prima di ricevere la ricompensa del Padre (che è eterna e ineffabile), spesso disillude molte coscienze dall’agire secondo il suo insegnamento, e si utilizzano altri metodi, del tutto umani. In sintesi, dobbiamo domandarci quanto ci interessi l’essere visti nel segreto da parte del Padre e giudicati e ricompensati di conseguenza. A molti ciò non interessa affatto, e ci si basa unicamente sulle misure di questo mondo. Ciò debilita la fede cristiana nel suo fondamento, poiché non è più Dio al primo posto nel cuore umano, ma l’uomo stesso, con le sue miserie, i suoi limiti e le sue contraddizioni. Tutto questo ci lega a noi stessi e, passando gli anni, aumenta in noi l’agitazione all’idea della morte. Chi, infatti, ci darà quella ricompensa che in vita non abbiamo mai cercato, preferendo ad essa le ricompense umane? Chi ci consolerà, vedendo noi stessi deboli, disillusi, senza più futuro e sparite tutte le illusioni che il mondo ci aveva dato? Chi, se non Dio Padre, se non il Creatore stesso che ha voluto che noi fossimo? Capire questo oggi sembra molto più difficile che in altre epoche della storia. L’uomo vuole emanciparsi da Dio Padre e vivere di suo, come se ciò peraltro gli fosse consentito. Ma chi vuole vivere senza il Padre celeste, deve preventivare di poter morire senza di lui, cosa che mette paura, al pensarla, al mondo angelico per noi. Viviamo quindi nella pazienza, nell’attesa, nella mitezza, secondo la volontà del Padre, e lasciamo a lui l’autorità sul corso degli eventi della nostra vita. Quell’attimo che la vita stessa è, diventerà eterno nella sua ricompensa inimmaginabile nei Cieli. Amen
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