“Come ai ciechi di Gerico” – Preghiera ***

“Come ai ciechi di Gerico” – Preghiera ***
 
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O Gesù, oggi vogliamo porre alla tua coscienza di Salvatore,
il grido indomito di quei due ciechi,
che nella storia si sono affidati a te,
simboleggiando tuttavia tutti coloro
che nella cecità della loro esistenza,
in ogni tempo, si volgono a te dicendo:
“Signore, abbi pietà di noi”.
Cosa domandare a te, infatti, se non la tua pietà per noi?
Anche noi siamo ciechi, o quantomeno lo siamo stati,
non vedendo ciò che tu rendevi palese ai nostri occhi interiori:
l’amore con cui Dio ci ha creati,
la famiglia nella quale ci ha inseriti,
i beni che ci ha dato, i princìpi,
le intuizioni interiori rispetto alla verità,
l’ispirazione a divenire santi,
il suo stesso sigillo nei sacramenti
e infiniti altri doni:
ma cosa abbiamo “visto”, nella nostra condotta,
di tutto questo divino tesoro?
In che modo le nostre azioni hanno posto noi
nella condizione di testimoni oggettivi del tuo amore?
Siamo stati figli con occhi chiusi,
serrati dalle lusinghe del mondo,
attenti molto più al giudizio umano
che non a quello di Dio,
finendo per divenire molto più simili al mondo
che non a Dio stesso,
che ci aveva iniziati alla sua somiglianza.
E siamo divenuti ciechi, trasportati da altri ciechi
che abbiamo voluto imitare,
confondendo la via santa della redenzione,
con quella scivolosa del peccato.
Ascolta quindi oggi, che la tua grazia ha aperto i nostri occhi,
ad alcuni immediatamente, ad altri per tappe progressive,
la nostra supplica di pietà.
Ci rendiamo conto, infatti, che fino ad oggi
non abbiamo visto nulla della tua verità,
sebbene pensassimo di essere nel vero e nel giusto.
Abbiamo perso la visione pura delle cose, di Dio e del mondo, camuffando tutto
nell’interpretazione egoistica e soggettiva di noi stessi,
del nostro corpo, del nostro vivere nel mondo.
E ci ritroviamo disillusi e soli,
poiché il mondo abbandona dopo averti usato,
e le sue illusioni, poco dopo il loro consumo,
divengono nubi scure che tolgono la vista del Cielo.
Tu sei liberazione dalla nostra cecità,
spirituale, corporale ed esistenziale.
La tua pietà è la potenza che dona la vista ai ciechi come noi,
figli di questo mondo che ora cercano una nuova paternità,
l’autentica paternità di Dio che i nostri occhi chiusi
non hanno saputo riconoscere subito.
Pietà, pietà, pietà di tutte le nostre cecità,
che ora ci hanno generato tutti questi mali,
tutte queste contraddizioni, malattie, sofferenze
e tanti ricordi dolorosi.
Ti chiediamo pietà per guarire,
pietà per cambiare itinerario,
pietà per tornare a vedere,
pietà per tornare a vivere.
Chi è cieco di Dio, infatti, non ha vita vera,
ma esiste inerte nel mondo,
senza consapevolezza alcuna dell’amore vero,
dell’eternità di chi lo ama da prima che fosse,
della sapienza di chi vuole che esista e che viva.
Pietà di noi, Gesù,
come l’hai avuta per quei due ciechi di Gerico:
tanto di più per noi, ciechi nello spirito,
compi questo miracolo dell’apertura dei nostri occhi,
del dono della visione di te, nella tua grazia
e del perdono di tutti i nostri infiniti peccati.
Amen
 
*** F.G. Silletta – 4 volumi di “Liberaci dal male”
Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
Tel. 3405892741
www.lacasadimiriam.altervista.org
 

 

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