“Con le parole del cuore” – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 22 gennaio 2023 ***

“Con le parole del cuore” – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 22 gennaio 2023 ***

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Tu sei guarigione, Gesù, ascolta la nostra preghiera. Tu ami chi ti parla con le parole del cuore, perché se dal cuore esce ciò che inquina l’uomo (cf. Mt 15,18), come tu hai detto, è vero anche che da esso può uscire ciò che edifica e santifica l’uomo, e noi vogliamo santificarci in te. Lascia allora che sia il cuore a guidare, nella tua luce, questa nostra conversazione con te, senza che alcun linguaggio di altra natura si opponga all’immediatezza di questo tu per tu con te. Noi ti amiamo, Gesù, perché ti sei fatto conoscere a noi, dandoci l’opportunità, gratuita e generosa, di capire quanto false siano tutte le illusioni di questo mondo, le sue concupiscenze, le vanità, i suoi piaceri. Tu hai elevato il nostro sguardo al di sopra di queste cose, nelle quali eravamo immersi (cf. Ef 2,3) e delle quali addirittura eravamo compiacenti. Non è possibile, tu dici, amare Dio e mammona (cf. Mt 6,24); e tuttavia noi amavamo ciò che ci proponeva il mondo, siamo stati intersecati e sedotti dalle lusinghe del Maligno, dicendo al contempo a noi stessi di amare Dio, mentendo quindi sia a Dio che a noi stessi. Siamo stati nella mediocrità più subdola e inquinante lo spirito, in quella “tiepidezza” che, se non estirpata in tempo, viene poi “vomitata” dalla tua bocca (cf. Ap 3,16). Ora tuttavia lo Spirito Santo ha infuso la sua potenza nella nostra coscienza e ci siamo resi conto di quanto lontani da te, che sei l’unico Bene, fossimo nel nostro modo di vivere, di pensare e di agire, e ci pentiamo profondamente di tutto ciò che ha contraddistinto la nostra identità di creature sino a questo momento, nel quale ti diciamo: “Signore nostro, perdona tutti i nostri peccati e aiutaci a non peccare più!”. Il peccato è infatti allontanamento da te, privazione della tua grazia, separazione da Dio, mancanza della divina compiacenza, imbruttimento della persona, oscurità dello spirito, perdita della luce e della vera gioia. Amalgamandosi alle cose del mondo, alle sue attrazioni, ai suoi compromessi, lo spirito umano depone la sua chiamata alla santità – cioè alla vita vera in Cristo – ed appassisce, svilendo se stesso in una condizione deteriorata, priva di una ragione illuminata dalla fede, vivendo in un contesto esistenziale di arroganza, di egoismo e, in ultima istanza, di delusione, di frustrazione e di amarezza. Le cose del mondo, infatti, non hanno dolcezza reale, ma sono un falso dolcificante rispetto a ciò che della vita cristiana appare come faticoso e impervio, e fingendosi come “consolatrici” sapienti, svelano poi il loro inganno al momento opportuno, dopo avere inquinato la mente e lo spirito con falsità astute e illusioni raffinate. Ora siamo intimamente uniti a te, Gesù, e ti ringraziamo di questo, poiché conoscendo te, conosciamo anche ciò che da te ci allontana; amando te, sappiamo anche come amare noi stessi e gli altri, ed ascoltando la tua voce, non andiamo più dietro alle voci ingannatrici e molteplici di questo mondo. Anzi, possiamo per tua grazia divenire delle voci a nostra volta, voci attraverso le quali possiamo chiamare tanti altri fratelli – soprattutto i più umili e sofferenti – a partecipare al tuo banchetto di grazia (cf. Mt 22,1s), nel quale il Figlio di Dio è re di luce e di pace fra noi.

Lascia, o Gesù, che ciò che ti abbiamo detto con il cuore, dei nostri peccati, non torni più ad infastidire il nostro cuore, seppure in altra veste rispetto a quella di un tempo. Il nemico, infatti, non sopporta di dichiararsi vinto, e se accettare una sconfitta è doloroso anche per noi uomini, molto più lo è per gli spiriti decaduti, che non sopportano di dover vedersi sopraffatti dal buon Pastore. La tua voce comandi, Gesù, a tutti questi indesiderati ospiti di tornare nella loro dimora di desolazione e di perdizione, e di lasciare definitivamente il nostro cuore, nel quale tu solo abiti. Dove tu infatti dimori, dimorano la vera luce, la pace e l’amore e l’accesso è in eterno chiuso a quanti si oppongono a te. Lasciaci nella tua intima ed eterna relazione. Amaci sino alla fine (Gv 13,1) di questa nostra terrena esperienza e, quando essa sarà umanamente conclusa, conducici immediatamente alle dimore del Cielo, nella contemplazione senza fine della Santa Trinità. Dolce è stare con te, Gesù, poiché tu sei bellezza e gioia, liberazione e salvezza. Fa’ che sempre la tua stella preceda il nostro intelletto, la nostra volontà e tutte le nostre umane facoltà rispetto a qualsiasi situazione esistenziale, in modo che in ogni momento, di giorno e di notte, la tua luce orienti il nostro cammino, e nulla più tormenti il nostro cuore. Amen

*** Testo di F.G. Silletta – Edizioni e Libreria Cattolica La Casa di Miriam – Piazza del Monastero 3 – 10146 – Torino

 

Pubblicato da lacasadimiriam

La Casa di Miriam è un centro editoriale cattolico ed un cenacolo di preghiera operativo 24h