Con una risposta unica, Gesù dice più cose insieme (Mt 12,26)

Con una risposta unica, Gesù dice più cose insieme: “Se Satana caccia via Satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno?” (Mt 12,26)
 
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Accusato dai farisei di cacciare i demoni con il potere di Beelzebul, Gesù – nel racconto di Matteo – risponde che quest’accusa non ha alcun fondamento né teologico, né fenomenologico. Gesù avrebbe potuto limitarsi a rispondere mediante l’opposto dell’accusa, ossia: “Io non caccio i demoni in nome di Beelzebul”. Ciò lo avrebbe già scagionato dall’accusa stessa. Tuttavia, Gesù risponde – come spesso fa nella sua predicazione – in un modo molto più ampio, informandoci di molte altre cose che trascendono – nel senso che vanno oltre – l’oggetto specifico dell’accusa posta contro di lui. Intanto va detto che solo apparentemente l’accusa stessa – che i farisei malignamente gli lanciano – è sciocca, come a una prima lettura potrebbe apparire. Esistono infatti delle associazioni di potere, anche fra gli uomini – e questo quei farisei lo sapevano bene – che in realtà non sono “associate” da alcun elemento comune a livello ontologico, e che tuttavia si schierano congiuntamente, per un medesimo fine, in società, come del resto accaduto al processo di Gesù. Ecco forse perché, tornando all’accusa che viene posta a Gesù di cacciare i demoni con il potere del capo dei demoni, Gesù stesso incomincia la sua risposta partendo dall’esperienza umana: “Ogni regno discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi” (Mt 12,25). L’autodifesa di Gesù, da queste sue prime parole, parrebbe porsi su un livello puramente antropologico. Ma Gesù alza la mira, subito dopo, conducendo l’attenzione dei suoi avversari sulla stessa realtà demoniaca da loro evocata, svelando molte più cose di quelle che gli stessi farisei pensano di sapere. Questo lo fa mediante un’ipotesi: “Se Satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso”. Osservata “positivamente”, cioè togliendo la condizione posta dal “se”, Gesù sta dicendo che, nella sua malvagità, anche Satana ha un principio unitivo, non tende cioè alla dispersione, ma alla conservazione del suo potere, anche se malvagio. Autocacciandosi dalle anime che molesta, Satana sarebbe egli stesso l’inammissibile artefice della dispersione del suo potere: ecco dunque che in nessun modo l’autorità di Gesù sulle forze del male può essere associata a quella di Satana. Ma Gesù dice ancora qualcos’altro, nella sua risposta ai farisei: “Come potrà reggersi il suo regno?” (sempre nel condizionale del “se” Satana scaccia Satana). Implicitamente, qui Gesù sta affermando che anche Satana ha un regno. Matteo usa esplicitamente il termine greco “basileia” per dire di questo “regno”. Al contempo, tuttavia, Gesù non entra nello specifico “demonologico” della natura di questo regno, ma si limita a porlo in antitesi al regno di Dio, dal momento che dice: “Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio” (Mt 12,29). Anche senza particolari descrizioni sulla natura del “regno” diabolico, Gesù fa intendere chiaramente che esso è la sede in cui chi vi dimora “non” ha lo Spirito di Dio, essendo Costui l’artefice della sua dipartita dalle anime sante, che abitano nel Regno di Dio. Il potere che Gesù ha sui demoni, quindi, è un potere che viene da Dio stesso, invincibile e che “condanna” – liberando le anime a lui soggette – il demonio alla integrazione di se stesso nel suo “regno” diabolico. Non solo questo. Gesù dice ancora che persino i discepoli dei farisei sono resi partecipi di questa attività esorcistica: “I vostri figli in nome di chi li scacciano (i demoni)?”. Questo concorso partecipativo – oltre che implicare ancora come non possa essere vera l’accusa di cacciare i demoni con un potere derivante dallo stesso Satana – pone in essere una “teologia di comunione” in materia esorcistica, la quale si estenderà poi a livello anche di giudizio: “Per questo loro stessi saranno i vostri giudici” (Mt 12,27).
Si può quindi considerare quante cose Gesù abbia testimoniato – con un’unica risposta – a quei farisei che lo accusavano di cacciar via i demoni in forza del principe dei demoni.
Amen
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Pubblicato da lacasadimiriam

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