Non hanno capito nulla della vita, di se stessi, del mondo e tanto peggio di Dio, quanti cantano al tramonto della Chiesa, alla fine del sacerdozio, alla resa ultima del cristianesimo nella sua dottrina e nella sua tradizione. Non hanno capito che Gesù Cristo è Signore tanto del Cielo quanto della terra e della loro – e della nostra – stessa miseria esistenziale, e che è Lui, soltanto Lui, che muove le sorti del mondo, di ogni uomo, di ogni anima viva o defunta che sia. E che tutto torna a Lui, tutto dipende da Lui e dalla sua indefettibile volontà. E la sua volontà e che la sua Chiesa segua il suo Fondatore e Maestro negli Osanna come nella Crocifissione, ma sempre, sempre, sempre, sempre in vista della risurrezione, che è l’ultima parola di Cristo stesso sulla morte e sul peccato. Nulla quindi ci deve spaventare di tutto ciò che certi uomini, essendo superbi e razionalisti e diffidenti – se non del tutto increduli – verso Gesù Cristo, dicono riguardo alle sorti ultime della Chiesa: che finirà, che non ci saranno più sacerdoti, né eucaristia, ecc. Più facile che finisca il mondo, e con un semplice e immediato pensiero di Dio, che non la Chiesa di Cristo, e sempre ci saranno attorno al loro Capo dei santi sacerdoti ad offrire a Dio Padre il corpo e il sangue del Salvatore dell’uomo. Se non è possibile impedire a Satana di essere menzognero, e a tutti quanti a lui si ispirano di essere nemici della Verità, ci è tuttavia sempre possibile pregare invincibilmente il nostro eterno Salvatore, Gesù Cristo, e con lui lodare il Padre per la meraviglia del suo disegno di salvezza per noi. E questo fino alla fine del mondo, che mette paura solo a chi non ha fede. Amen
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