Gesù si commosse profondamente (Gv 13,21)

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Gesù si commosse profondamente (Gv 13,21)

L’espressione “si commosse”, qui riferita da Giovanni a Gesù nel contesto della rivelazione del traditore, è un’espressione che in se stessa trasmette l’idea di pianto. Ora, dal singolo contesto nel quale essa viene posta, non possiamo sapere se questa commozione di Gesù, durante l’ultima cena, equivalga ad un pianto vero e proprio (come davanti alla tomba di Lazzaro, per capirci) o a uno stato d’animo interiore di Gesù, visibile dall’esterno ma senza sfociare nel pianto. Ciò dipende anche dai molti usi del termine greco equivalente dell’italiano “si commosse”, cioè “etarachthē”, che nei Vangeli viene utilizzato in distinte situazioni e con significati non identici. Esso esprime certamente una “agitazione”, come ad esempio quella delle acque alla piscina probatica (cf. Gv 5,4), o uno spavento (come quello dei discepoli nella barca agitata dal vento, cf. Mc 6,50), o un’inquietudine, come quella di Erode avente notizia di Gesù dai Magi (cf. Mt 2,3), o ancora  un terrore, come quello di Zaccaria nel Tempio quando gli apparve Gabriele (cf. Lc 1,12), o un turbamento, come quello che Gesù non vuole che i suoi Apostoli abbiano (cf. Gv 14,1). La traduzione corrente, quindi, secondo cui “Gesù si commosse profondamente” quando rivelò che uno dei suoi stava per tradirlo, non va intesa necessariamente secondo l’ordine del pianto di Gesù, come conseguenza di quella commozione. Certamente Gesù visse uno stato d’animo particolare, che doveva fortemente agitare il suo cuore, e tutti i presenti devono essersene accorti. Ciò non implica tuttavia il pianto come inevitabile conseguenza estrinseca, sebbene alle volte si pianga anche con l’anima senza che nessuno lo veda. Gesù si commosse. Non poteva che essere così. Nessuno sforzo umano, nessuna sollecitazione, nessuna preghiera hanno potuto evitare l’epilogo di quel tradimento, il cui danno peggiore cadeva addosso proprio al traditore. La commozione va quindi intesa non tanto secondo Gesù stesso, sconvolto dall’essere tradito, ma dalla sua pena per colui che lo tradiva. Amen

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