Il concetto di elevazione dello spirito (come ce lo presenta san Bonaventura) è una fonte di luce interiore che possiamo ricevere nel nostro agitato tempo presente – Un estratto ***:
“La beatitudine non è altro che il godimento del sommo bene; il sommo bene è sopra di noi; perciò nessuno può conseguire la beatitudine se non sale al di sopra di se stesso, non col corpo ma col cuore.
Non possiamo però elevarci al di sopra di noi stessi, senza una forza superiore che ci innalzi. Infatti per quanti gradini interiori si progettino non si riesce a nulla, se non vi si accompagna l’aiuto divino. Ora l’aiuto di Dio è concesso a coloro che lo chiedono con cuore umile e devoto: questo è appunto sospirarlo in questa valle di lacrime, cioè con la fervida preghiera.
La preghiera è madre e origine di ogni elevazione spirituale. Perciò Dionigi nel suo libro Sulla mistica Teologia, intendendo avviarci agli alti gradi della contemplazione, vi premette la preghiera.
Preghiamo perciò il Signore nostro Gesù Cristo dicendo: Signore, guidami sulla tua via e io entrerò nella tua verità; si rallegri il mio cuore nel temere il tuo nome (Sal. 85, 11)”.
*** San Bonaventura, ITINERARIO DELLA MENTE A DIO, Capitolo I,1) – Amen
Edizioni e Libreria Cattolica La Casa di Miriam
Piazza del Monastero 3 – 10146 – Torino