Il dono incomparabile del sacerdozio cattolico – di Leone XIII

Il dono incomparabile del sacerdozio cattolico – di Leone XIII***

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“Il Sacerdozio cattolico, divino nella sua origine, soprannaturale nella sua essenza, immutabile nel suo carattere, non è tale istituzione che possa accomodarsi alla volubilità delle opinioni e dei sistemi umani. Partecipazione del sacerdozio eterno di Gesù Cristo, esso deve perpetuare fino alla consumazione dei secoli la missione stessa dal divin Padre affidata al suo Verbo Incarnato: “Sicut misit me Pater, et ego mitto vos” (1Gv 20,21). Operare la salute eterna delle anime sarà sempre il grande mandato, a cui esso non potrà mai venire meno; come, per fedelmente attuarlo, non dovrà mai cessare di ricorrere a quei soprannaturali presidi e a quelle norme divine di pensiero e di azione che gli diede Gesù Cristo, quando inviava i suoi Apostoli per tutto il mondo a convertire i popoli al Vangelo. Quindi S. Paolo nelle sue lettere vien ricordando, non essere altro il sacerdote che il “legato”, il “ministro di Cristo”, il “dispensatore dei suoi misteri” (2Cor 5,20; 6,4; 1Cor 4,1), e ce lo rappresenta quasi collocato in luogo eccelso (cf. Hb 5,1), quale intermediario fra il cielo e la terra per trattare con Dio gl’interessi sommi dell’uman genere, che sono quei della vita sempiterna. Tale il concetto che i Libri santi ne danno del Sacerdozio cristiano, cioè di un’istituzione soprannaturale, superiore a tutti gl’istituti terreni e affatto separata da essi come il divino dall’umano”

*** Leone XIII, Enciclica “Fin dal principio”, 8 Dicembre 1902

 

Pubblicato da lacasadimiriam

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