Il monte Hermon e quegli studiosi che insistono a dire che la trasfigurazione di Gesù avvenne lì, anziché sul Tabor

Il monte Hermon e quegli studiosi che insistono a dire che la trasfigurazione di Gesù avvenne lì, anziché sul Tabor

Chi conosce un po’ la geografia d’Israele, sa benissimo che il monte Hermon, con la sua cima che supera i 2 mila e 800 metri di altezza, è gigantesco se rapportato al monte Tabor, il quale a confronto non è che una collinetta che non raggiunge i 600 metri di altezza.

Estendendosi a nord di Israele, questa catena montuosa segna il confine con Libano e Siria, costituendo da sempre un luogo significativo anche in ambito religioso, e non solo per l’economia biblica. Noto talvolta anche con il nome di monte “Sirion”, ad esempio, l’Hermon è citato nel libro di Enoch come sede di alcuni angeli decaduti, gli “osservatori” che sposavano le figlie degli uomini. Nella Bibbia esso è citato in alcune occasioni, con il significato di “monte sacro” oppure “monte dell’assemblea”.

Un esempio ci è dato da Isaia 14,13, dove parlando contro Lucifero, il profeta ne umilia la presunzione di voler dimorare “sul monte dell’assemblea”. Un altro esempio è nel Salmo 42,7.

Nel Nuovo Testamento, tuttavia, non compare in alcun luogo, esplicitamente, che la trasfigurazione di Gesù sia avvenuta sul monte Hermon. Gli studiosi che amano sostenere questa tesi, fondano la loro opinione sulla vicinanza (testuale) del racconto della trasfigurazione con quello della professione di fede di Pietro a Cesarea, città costruita sulle rovine dell’antica Panea, ai piedi della catena dell’Hermon. Di qui l’opzione che Gesù – essendo in quei luoghi – abbia ivi compiuto l’evento della trasfigurazione.

La tradizione cristiana, tuttavia, appoggiandosi ad alcune testimonianze storiche come quelle – fra le varie – di Cirillo di Gerusalemme e di Girolamo – dà al monte Tabor la qualifica di “sede” della trasfigurazione di Gesù. Molto più basso, esso sembra anche molto più agevole da percorrere per una iniziativa di quel genere, sebbene alcuni ritrovamenti archeologici individuino l’esistenza di una città antica sulla cima del Tabor, da cui l’idea di alcuni studiosi che difficilmente ivi sia avvenuta oggettivamente la trasfigurazione di Gesù.

A sciogliere ogni nostro dubbio, tuttavia, ci pensa come spesso accade Maria Valtorta, che non solo descrive la trasfigurazione come avvenuta sul Tabor, ma ne disegna e ne spiega dettagliatamente la geografia, con precisazione dei luoghi vicini e del contesto ambientale. E in altri momenti della sua opera torna ancora a parlare del Tabor come luogo della trasfigurazione di Gesù (come ad esempio quando racconta l’apparizione a molti discepoli di Gesù risorto sul monte Tabor).

Amen

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Pubblicato da lacasadimiriam

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