Il senso di colpa e il demonio nelle crisi di panico

Il senso di colpa e il demonio nelle crisi di panico

 

Un esorcista che conosco, nei suoi esorcismi, chiama sempre per nome – nome che qui preferisco non scrivere – uno specifico demonio, relativo ai sensi di colpa. Ovviamente lui lo chiama in termini di “cacciata” dalla persona, e lo fa con qualunque persona a lui si rivolga. Il nome di questo demonio non è tuttavia “biblico”, nel senso di citato nella Bibbia. Se altri lo sono, questo trae la sua conoscibilità a motivo degli stessi esorcismi, dai quali la sua identità viene rivelata. Forse molti di noi nella vita hanno fatto l’esperienza del senso di colpa, e spesso l’hanno fatta in termini “ossessivi”, quando cioè quel senso di colpa è giustificabile più a livello di una fissazione ossessiva che non di un vero pentimento per qualcosa di oggettivo. Ora, non voglio certo dire che ogni volta che ciò avviene dipenda dall’attività occulta di quel demonio, poiché molteplici, e talvolta “naturali”, possono essere le cause del enso di colpa. Tuttavia, chi vive una vita spirituale più profonda, sa che i demoni mirano a indebolire la fede delle anime e ad opprimerle in molti modi, affinché si persuadano dell’inutilità della loro fede e si disilludano nella loro speranza cristiana. E uno dei modi più comuni di affliggere un’anima è quello di offenderla diabolicamente con continui sensi di colpa, da cui derivano le crisi di panico e la progressiva sfiducia nella misericordia di Gesù. Se Gesù stesso, con tanta insistenza, ha manifestato se stesso come incarnazione del Perdono, come Pietà che si china verso I peccatori (e questo lo ha fatto sia nella sua storia sulla terra, sia nei secoli, gloriosamente dal Cielo), ciò dipende dalla sua preconoscenza delle legature con cui il senso di colpa ossessivo affligge l’anima, chiudendola alla ricezione della grazia. Il fatto che ciò possa dipendere dall’azione di un demonio, che odia infinitamente chi spera nella divina misericordia e si apre alla carità del Vangelo, ci aiuta a insistere maggiormente, con l’aiuto dell’eucaristia e del santo Rosario, a difenderci, in forza di Gesù stesso, dalla sua possibile azione su di noi, spesso collegata ad elementi esterni a noi stessi e talvolta sconosciuti, o – non per Gesù – inconoscibili.  Amen.

 

FG. Silletta

Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
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