“L’Immagine di Gesù che ripara il nostro cuore” – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 2 gennaio 2023:

“L’Immagine di Gesù che ripara il nostro cuore” – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 2 gennaio 2023:

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

Quando si ha una particolare ispirazione alla preghiera, in un momento della giornata, si avverte come il desiderio di poter guardare Gesù negli occhi, come avviene fra due persone, e di potersi confidare con lui faccia a faccia. Essendo questo evidentemente impossibile, si cerca di soprassedere a questa impossibilità cercando una immagine di Gesù, o un quadro o qualsiasi cosa che lo raffiguri, in modo tale da sovvenire al disagio che, l’emozione di voler vedere Gesù secondo un’esperienza sensibile, produce nello spirito. E dopo aver trovato questa immagine, la si contempla, con intensità di pensiero e di elevazione spirituale, per il tempo della preghiera. Essendo sensibili, abbiamo bisogno di segni, nonostante tutta la possibile elevazione dello spirito. E quell’immagine di Gesù davanti ai nostri occhi compensa la sua assenza carnale e visiva dinanzi a noi e la rende a suo modo sostituibile. Non abbiamo paura di guardare Gesù negli occhi anche se questi occhi sono soltanto quelli di una sua umana raffigurazione; il desiderio degli occhi di Gesù, della sua presenza, non sono infatti umani, ma vengono da un sussulto spirituale, che Gesù stesso suscita in noi, come quei Greci che, poco prima della sua passione, chiesero di poter vedere Gesù. Anche a noi, interiormente, lo Spirito pone questa domanda e, nel contatto sensibile con quell’immagine, è dunque trascesa la sua stessa materialità, e davvero possiamo considerarci davanti agli occhi di Gesù, dinanzi a lui, vivo e vero. Dobbiamo saper cogliere tutta la grande grazia che questo momento, fosse anche brevissimo, di vicinanza a Gesù nella mediazione di una sua immagine ci offre. L’angelo custode contempla con noi quel volto ivi raffigurato, che egli contempla a sua volta, nella sua realtà gloriosa, nell’immediatezza della sua angelica intuitività. E tuttavia ci accompagna in questa nostra umana esperienza e ci aiuta a trascendere il nostro umano limite, pregando con noi Gesù. Ecco. Gesù è contento di vederci desiderosi di contemplare in qualsiasi modo il suo volto e, per mezzo di questa contemplazione, poter parlare con noi e a noi. Non esitiamo, dunque, nella confidenza con il Salvatore. La mediazione dell’immagine ci permette di dire delle cose che, se Gesù fosse presente davvero ai nostri occhi in tutta la sua gloria, attualmente non potremmo dire, poiché limitati e peccatori. Iniziamo allora da questo: una domanda di perdono per le volte che il nostro cuore, durante la giornata, si è contaminato nel peccato, ha abbandonato quell’ardore per Gesù che invece adesso avvertiamo come intenso. Domandando perdono, siamo certi di dare il più prezioso dono di benvenuto a Gesù dinanzi a noi. Lasciamo che lo Spirito ci illumini. Ascoltiamo il linguaggio dolcissimo che nel nostro cuore si esprime con parole e con fonemi che da soli non sapremmo istituire. E dopo averli ascoltati, consegniamoli a Gesù, diamoli a lui come un dono e insieme come una supplica. Non importa la forma del nostro dire, né l’eleganza del nostro parlare: come megafoni che conducono lo stesso linguaggio di Dio a Dio stesso, lasciamo che le parole dello Spirito Santo, mediante noi, siano condotte a Gesù. Lui le accoglie, e se continuiamo la contemplazione di quell’immagine, ne sapremo discernere la condiscendenza. Gesù infatti c’è. Essendoci lui, c’è la Sapienza eterna in nostro ascolto. La potenza di Dio è dinanzi a noi per illuminarci ed accogliere le nostre intenzioni. Se siamo lì a pregare in quel modo così intenso, è solo perché Gesù stesso ci voleva incontrare in un momento di intimità con lui. Diamo vita alla nostra vita, mediante la Vita. Tutto ciò che ci circonda o che appesantisce il nostro cuore, adesso taccia. Gesù che è Dio è con noi, e dunque ogni cosa possibile – degli eventi, dei pensieri, degli affetti, dei dolori, delle speranze – della nostra vita, è presente in lui. Questa presenza ci fa rinascere nel bene; questa preghiera ci rialza dalla condizione in cui eravamo prima. L’inquietudine ora cessa, poiché dinanzi all’Amore, essa trema e se ne va. Abbiamo la Pace con noi, in nostro favore; e dove c’è pace, tutto il male svanisce, poiché sappiamo che la Pace che Gesù ci dà non è quella del mondo. Andiamo dunque avanti lieti nella nostra contemplazione di quell’immagine. In fondo non ne siamo coscienti, ma è Gesù che sta contemplando noi, il nostro cuore, la nostra mente e tutto noi stessi, e in questa contemplazione, tutto ripara in noi, tutto purifica, tutto assolve, se solo con sincerità di cuore gli diciamo: “Ti amo, Gesù”. Amen

 

*** Testo di F.G. Silletta – Cenacolo di preghiera La Casa di Miriam

Edizioni e Libreria Cattolica

Piazza del Monastero 3 – 10146 – Torino

 

Pubblicato da lacasadimiriam

La Casa di Miriam è un centro editoriale cattolico ed un cenacolo di preghiera operativo 24h