L’incontinenza non è il contrario della continenza, ma il contrario dell’amore

L’incontinenza non è il contrario della continenza, ma il contrario dell’amore

L’incontinenza non è il contrario della continenza, ma il contrario dell’amore. Anche chi è continente, infatti – e in qualsiasi cosa – può nonostante questo non amare, e per questo non c’è contrarietà diretta fra la continenza e l’incontinenza rispetto all’amore. L’amore è infatti l’espressione di una continenza che al contempo esplode, ma non in quanto all’egoismo incontinente di chi non sa trattenersi nel possesso di un bene, bensì, inversamente – e qui sta il contrario – in quanto al donarsi, che all’opposto dell’incontinenza propriamente detta è un risparmiare, un trattenere le proprie energie dal godimento privato, trasformandole, grazie a questo risparmio, in un bene per l’altro. L’amore si trattiene sempre dal godimento personale, quando è autentico, poiché tutto il possibile vantaggio viene contenuto per essere donato all’altro e, per il tramite di quest’altro, direttamente a Dio. Gesù in senso stretto non è stato né incontinente, né continente, secondo l’uso comune dei termini. Semplicemente, dal punto di vista umano, è stato una continua fonte d’amore: chi pensa subdolamente a lui come a un uomo che se si fosse sposato nulla avrebbe mutato nel senso della sua missione, e chi pensa che se avesse avuto dei fratelli di sangue nemmeno questo sarebbe stato incisivo in essa, si sbaglia. L’amore di Gesù, infatti, ha i suoi parametri, dai quali scaturisce in tutta la sua potenza. E questi parametri verrebbero intensamente deturpati – poiché vincolanti – se Gesù avesse avuto una sposa o dei fratelli secondo il sangue e la carne. Come modello di ogni umano amore, Gesù trascende – ma volontariamente, non secondo natura – il limite dell’incontinenza carnale, ed estende quello della continenza ad una estensione al di fuori di se stesso, cioè la totalità del donarsi in ciò che ha contenuto in se stesso, e la totalità degli uomini come destinatari del suo immenso amore. Ecco perché, a livello di pura contrarietà formale, l’incontinenza si oppone all’amore: essa manifesta l’incapacità di contenere in se stessi ciò che è destinato al dono, e al dono d’amore, dunque non al dono “contenuto”. Ciò vale per ogni cosa: la carne, il pensiero, il linguaggio, l’agire, e via dicendo. Amen.

FG. Silletta – Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
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