“Nessuna menzogna viene dalla verità” (1Gv 2,21) – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 22 luglio 2024:

“Nessuna menzogna viene dalla verità” (1Gv 2,21) – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 22 luglio 2024:

Nella bellissima e a suo modo complessa (per i molti contenuti che interpella) prima lettera di san Giovanni Apostolo, a un certo momento l’autore si rivolge ai destinatari dicendo loro che “nessuna menzogna viene dalla verità”. Immediatamente prima, tuttavia, Giovanni espone un’affermazione di alto valore teologico, che però si intende nella sua pienezza solo alla luce del contesto in cui viene esposta, ossia la pericope di 1Gv 2,18-23. Tale contesto è quello nel quale Giovanni parla dell’anticristo, non tanto, tuttavia, in chiave profetica, precisandone i momenti della sua venuta, ma inversamente in chiave storica, sostenendo che se è vero che l’anticristo verrà, è anche vero che nelle sue simulazioni egli è già venuto nella storia del tempo in cui Giovanni scrive questa lettera, e la sua origine non è estrinseca al consorzio cristiano, poiché Giovanni stesso dice che da mezzo a loro “molti anticristi” sono sopraggiunti. L’affermazione di cui dicevamo, è questa: “Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete” (2,21). La verità, che già all’inizio della lettera Giovanni afferma che in Gesù addirittura si è resa sensibile e percepibile ai sensi, non è ignota ai destinatari della lettera e, con loro, a tutti coloro che come quelli hanno ricevuto l’unzione, con annesso il dono della scienza (cf. 2,20). Ciò non significa che chiunque abbia avuto l’unzione possieda ora la conoscenza esatta della verità e con essa l’esperienza intellettiva di tutte le cose: non è a dei maestri, che Giovanni sta alludendo, ma a dei credenti. Ricevuto il dono dell’unzione, con esso essi hanno ricevuto il sigillo intuitivo della verità, sanno cioè cos’è vero e cosa invece sia solo mascherato di verità. Da qui, Giovanni esplicita la sua argomentazione con la frase che stiamo meditando: “Nessuna menzogna viene dalla verità” (1Gv 2,21). Questa frase è vera anche se venisse letta all’incontrario: “Nessuna verità viene dalla menzogna”. Il grande teologo delle opposizioni, che è Giovanni stesso, costruisce qui un’opposizione insolubile tra verità e menzogna, affermando come dalla prima non può sorgere mai la seconda, e viceversa. La negazione della verità è una delle prerogative dell’anticristo, che nega il Padre e il Figlio nella loro eterna relazione d’amore. Gli “anticristi” già esistenti, a cui Giovanni allude nella sua lettera, sono proprio costoro che negano l’unità della Trinità, partendo dalla negazione della divinità del Figlio pari al Padre per natura. La verità, tuttavia, è che “chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre” (2,23), e che la professione di fede di questa verità implica la partecipazione viva alla sua realtà da parte dei credenti. Il menzognero, che semina gli anticristi nel mondo, non può accettare questo legame vitale di permanenza nel Figlio e nel Padre da parte dei credenti, e perciò tenta di ingannare questi ultimi, con illazioni false e che non appartengono in alcun modo alla verità. Ma come dice Giovanni, “nessuna menzogna viene dalla verità”, e quindi siamo chiamati a credere con viva fede a ciò che Gesù Cristo ci ha insegnato in riferimento alla sua relazione con il Padre. Amen

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Pubblicato da lacasadimiriam

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