Non soltanto Dio, ma anche il Maligno ci conosceva ancor prima che nascessimo, anche se non secondo l’onniscienza di Dio

Non soltanto Dio, ma anche il Maligno ci conosceva ancor prima che nascessimo, anche se non secondo l’onniscienza di Dio – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 24 marzo 2023

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Quando Gesù nacque a Betlemme, dov’era il Maligno? Non tanto “dov’era” da un punto di vista spaziale, ma spirituale. Ossia: dov’era con la sua conoscenza Satana quando nacque Gesù? Cosa sapeva di lui e di chi fosse quel bambino? Il comportamento di Erode risponde da se stesso a questa domanda. Erode fu uno strumento di Satana che ne simboleggia insieme la conoscenza e la non conoscenza di Gesù. Satana sa che il Figlio di Dio viene ad incarnarsi nella storia, ed è terrorizzato da questo evento. Allo stesso modo Erode sa – a motivo dei Magi – che un nuovo Re è nato, e anche lui viene colto dal terrore. In entrambi i casi, nel soggetto ispiratore come nel soggetto da lui ispirato (cioè in Satana come in Erode) la paura si risolve unicamente mediante un tentativo di eliminarne la sorgente, uccidendola, ossia il bambino Gesù. Anche ognuno di noi, al momento stesso della nascita, vive un invisibile combattimento con il Maligno, che immediatamente percepisce il disegno d’amore che Dio, creandoci, ha su di noi, ed il fine specifico che attende dalla nostra esistenza. E da subito il Maligno tenta di bloccarne lo sviluppo, la dinamica e il compimento secondo la divina volontà. Fino a un certo tempo della nostra infanzia, Dio impedisce a Satana qualsiasi molestia diretta, ma dall’uso della ragione in avanti, questo impedimento è smorzato e siamo noi a doverci difendere invocando l’aiuto di Dio con deliberata volontà. Il disegno che Dio ha su di noi, infatti, è sempre nella condizione di un fallimento, quanto di più ci allontaniamo da Dio o ci fidiamo di noi stessi quasi non avessimo bisogno di lui: in questo contesto Satana agisce con violenza e guasta la disposizione divina su di noi e sul nostro futuro. Sebbene la sua conoscenza “di ciò che saremo” non è perfetta ed integrale, infatti, Satana conosce la grande vocazione alla quale Dio ci ha chiamati mediante l’atto di esistere: anzitutto quella di glorificarlo nell’amore, in secondo luogo quella di compiere una missione esistenziale specifica che ha progettato per ognuno di noi. Non dobbiamo stupirci, divenendo grandi, di alcune anomalie della nostra esistenza presente, di alcuni fallimenti o ragioni di smarrimento esistenziale. Dobbiamo infatti interrogarci sull’intensità con la quale sin da principio abbiamo ossequiato il disegno di Dio su di noi, nell’amore per lui, e al contempo su eventuali capovolgimenti latreutici, dimenticandoci di Dio nel tempo, seguendo il Maligno nelle sue proposte, vivendo unicamente per noi stessi e per quelli che sono soltanto i “nostri” progetti di vita, indipendentemente dal divino consiglio. E ci si trova a una certa età a vivere senza aver ancora capito il senso della propria vita, fin quasi a disperare o a non pensare più che essa, in ultima istanza, abbia un senso specifico. Questo è un cedimento grave al Maligno. Occorre prendere autorità sulla propria esistenza, consegnandola alla volontà creatrice di Dio, affinché la liberi da ogni diabolica egemonia e la vita stessa riprenda il corso alla quale era stata destinata da Dio inizialmente, senza più alcuna diabolica interferenza. Satana conosce infatti le nostre inclinazioni, le nostre caratteristiche morali, intellettuali e volitive, le nostre debolezze, le nostre attitudini. Non in modo onnisciente, come soltanto Dio può, ma in modo sufficientemente consapevole, al punto di condizionarne fortemente lo sviluppo secondo la divina volontà, come ha tentato di fare con Gesù nel deserto. Lasciamo indietro, dunque, qualsiasi contaminazione anche mnemonica con il Maligno. Se siamo caduti nella trappola della sua circonlocuzione della nostra esistenza, abbiamo comunque il tempo (che è dono di Dio) e la forza (che è pure dono di Dio) di spezzarla e di ripristinare l’esistenza secondo un nuovo ordine cinetico, cioè in piena comunione con Dio, “diventare adesso” ciò che lui voleva diventassimo, ossia suoi figli che lo amano come Padre e che vivono nell’imitazione del suo Figlio. Qui l’intuizione del Maligno viene colta di sorpresa, nel senso che Satana non si aspetta mai una così radicale “risposta contro” di lui, che è il principe di questo mondo. Non si aspetta mai, il Maligno, che qualcuno osi rinunciare in modo deciso e definitivo a tutte le sue infinite proposte di peccato, di disobbedienza a Dio e di piacere mondano. Ivi la sua replica non può che consistere nella medesima “rabbiosa” voglia omicida, similmente all’esempio evocato sopra di Erode che vuole uccidere il bambino Gesù. Anche noi, infatti, siamo divenuti “bambini di Gesù”, e questo proprio nel momento “adulto” della nostra conoscenza di lui: abbandonando il Maligno, la sua interposizione esistenziale alla nostra vocazione cristiana e la nostra scelta inamovibile per Gesù Cristo. L’intuitività di Satana, la sua potentissima intelligenza viene in tal modo totalmente umiliata e noi, anche se perseguitati dalla sua azione di disturbo vendicativo, abbiamo acquisito pienamente il senso e la via vera, la direzione santa della nostra esistenza, che è quella di Gesù. Sarà dunque Gesù stesso a difenderci dagli assalti di Satana, se gli daremo totalmente la consegna della nostra esistenza e di tutta la nostra storia umana. Amen

Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam

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Pubblicato da lacasadimiriam

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