“Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo” (Mt 1,20) – Ma cosa ne sapeva, Giuseppe, dello Spirito Santo?

“Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo” (Mt 1,20) – Ma cosa ne sapeva, Giuseppe, dello Spirito Santo?

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Siamo abituati, in specie nel tempo natalizio, a meditare questa pagina di Vangelo di Matteo, nella quale viene svelato come, al dubbioso Giuseppe, un angelo rivelò il soprannaturale concepimento di Gesù per opera dello Spirito Santo. L’angelo, che appare in sogno a Giuseppe – e poi ripeterà altre volte, nel medesimo modo, le sue apparizioni – dice esplicitamente che colui che in Maria è generato, viene dallo Spirito Santo. Noi oggi non facciamo caso a questa sottolineatura, abituati come siamo a sentir parlare di “Spirito Santo”. Dovremmo tuttavia domandarci quale effetto possano aver fatto a Giuseppe queste parole e meditare sulla sua conoscenza teologica dello Spirito Santo. Non sono pochi, infatti, gli studiosi che affermano che soltanto dopo la predicazione pubblica di Gesù – dunque quando Giuseppe era già morto – sia stata impressa in Israele una conoscenza dello Spirito Santo e ,alla luce di essa, sia poi derivata (tra molteplici contese nei successivi secoli) la verità dogmatica dello Spirito Santo come Persona divina, come Dio Egli stesso nell’unica essenza tripersonale. La notizia dell’angelo a Giuseppe, tuttavia – che non è accompagnata da alcuna esitazione di Giuseppe stesso in merito – lascia intendere come il falegname di Nazareth non sia stato colto di sorpresa dall’evocazione dello Spirito Santo, capace addirittura di generare una creatura umana in un grembo verginale. Ciò attesta come al di là delle teologie pneumatologiche occorse nei secoli, fosse viva nella coscienza degli Israeliti del tempo di Gesù – e tra questi lo stesso Giuseppe – una conoscenza dello Spirito Santo non soltanto come “potenza” di Dio separata da lui o da lui inviata e comunque a lui inferiore, ma come Dio Egli stesso, in un modo che forse non era teologicamente dimostrabile (nemmeno per i rabbini di quel tempo) in modo indefettibile, ma che certo risuonava come verità nella fede di Israele. Certo la predicazione successiva di Gesù (e degli Apostoli dopo di lui) darà un contributo di conoscenza determinante per comprendere lo Spirito Santo, e tuttavia è insufficiente e antistorico supporre oggi che, prima della predicazione di Gesù, non esistesse una conoscenza divina dello Spirito Santo in Israele come comunemente diffusa nella vita religiosa di Israele. Amen

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Pubblicato da lacasadimiriam

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