“Sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre” (Lc 1,15) – Sull’anticipato annullamento del peccato originale in Giovanni Battista

“Sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre” (Lc 1,15) – Sull’anticipato annullamento del peccato originale in Giovanni Battista:

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Nel contesto dell’annuncio dell’angelo Gabriele allo sbalordito sacerdote Zaccaria, impegnato con l’ufficio dell’incensazione nel Tempio, a un certo momento l’angelo stesso dice:
“(Giovanni, tuo figlio, ndr) Sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre” (Lc 1,15). In greco, nelle versioni più comuni, si dice così: “καὶ πνεύματος ἁγίου πλησθήσεται ἔτι ἐκ κοιλίας μητρὸς αὐτοῦ”.
Ma cosa significa, per un bambino che deve venire al mondo, “essere pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre?”. Teologicamente, la risposta non può che interpellare la colpa d’origine, che a motivo di questa pienezza dello Spirito Santo non può che essere annullata. Giovanni, cioè, secondo quanto ci dice l’Evangelista Luca, è stato liberato dal peccato originale anticipatamente, sin dal seno di sua madre. Dove infatti lo Spirito Santo agisce con pienezza, ivi la colpa non può coabitare in alcun modo. Lasciando qui da parte quale tipo di conoscenza – sebbene egli fosse un sacerdote – avesse oggettivamene Zaccaria relativamente a “che cosa fosse” lo Spirito Santo, troviamo una esplicitazione di questa idea del “battesimo anticipato” di Giovanni Battista nell’episodio molto noto del bambino che “danzò” (così traduciamo il verbo greco “ἐσκίρτησεν”) nel grembo di sua madre, quando quest’ultima ha incontrato la Vergine Maria (a sua volta in attesa di Gesù). Quell’incontro è stato fondamentale non solo per il sostegno all’anziana ed incinta madre del Battista, ma molto di più per la stessa pre-santificazione di lui, cioè l’annullamento della colpa originaria. Dice infatti la stessa Elisabetta a Maria: “Appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, il bambino ‘danzò’ (ἐσκίρτησεν”) di gioia nel mio grembo” (Lc 1,44). Questa gioia del bambino, nel grembo di sua madre, non può che evidenziare,qui, una ragione teologica, ossia quella dell’eliminazione della colpa d’origine in Giovanni, evidentemente finalizzata alla sua futura missione che lo stesso angelo Gabriele aveva profetizzato all’incredulo Zaccaria: “Egli sarà grande davanti al Signore […] e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, […] e preparare al Signore un popolo ben disposto”(Lc 1,15-17). 

Ciò giustifica in modo meno blando (nel senso di “teorizzato a vuoto”) e più coerente il senso di quel “privilegio del Battista” che Gesù stesso rivendica dinanzi ai suoi interlocutori:  “Tra i nati di donna (γεννητοῖς γυναικῶν) non è sorto uno più grande (μείζων) di Giovanni il Battista” (Mt 11,11).

Questa singolarità del Battista, che Gesù evidenzia, è di natura teologica, non antropologica. Egli è infatti stato da lui stesso anticipatamente purificato dalla colpa di Adamo, affinché potesse svolgere nella libertà di un vero figlio di Dio la sua missione di precursore del Messia.

 

Pubblicato da lacasadimiriam

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