Sui casi in cui la lode di Gesù è più efficace contro il maligno di un esorcismo – Segue preghiera di lode e benedizione a Gesù***:

Sui casi in cui la lode di Gesù è più efficace contro il maligno di un esorcismo – Segue preghiera di lode e benedizione a Gesù***:

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Quando uno ha problemi spirituali con il passato – di qualsiasi tipo – e avverte che la memoria di esso crea degli scompensi e della negatività nella pace spirituale, non deve avventarsi immediatamente in un itinerario di esorcismo del passato. Questo infatti rischia di scatenare degli effetti peggiori, essendo “in quel passato” presenti dei passaggi diabolici che, andando ad esorcizzarli, possono scatenare una maggior ira del maligno e divenire ossessivi, sino poi a rendere difficoltosi gli stessi esorcismi. Piuttosto, occorre la lode e la benedizione a Gesù, costante, continua, senza agitazione, né ascolto della voce accusatrice del maligno. Sfidarlo frontalmente nelle sue accuse, infatti – anche se con la mediazione dell’esorcista (ammesso che quest’ultimo oggi abbia la costanza di porsi in questo combattimento spirituale) – è un dialogo aperto con lui che massacra lo spirito e rende agitata la preghiera. La lode di Gesù, invece, è un linguaggio distinto, pacato, mite, luminoso, che non entra in alcun modo né in dialogo, né in competizione con il maligno, ma semplicemente lo ignora e ne trascende l’accusa, consegnando tutto alla benedizione di Gesù. Egli è il solo degno della nostra attenzione, del nostro ascolto e del nostro investimento spirituale. In Gesù il passato è niente, dinanzi alla sua eternità: il passato conta solo per il maligno, non per Gesù. Lodando il nome di Gesù, la sua dolcezza ineffabile, la bellezza del suo linguaggio, la sua santità, il suo insegnamento, la sua voce mite e buona e il suo sacrificio per noi, viene a perdere progressivamente consistenza il peso del passato, poiché si viene ad unirsi all’eternità d’amore di Gesù che trascende e dimentica il passato, sino a che esso appaia come mai avvenuto. Si nasce nuovamente. Si inizia un nuovo cammino. Il vino vecchio viene gettato via. Non tuttavia entrando nervosamente in competizione dialettica con l’avversario, ma lodando continuamente Gesù, che lo ha vinto lui stesso in nostro favore. L’esorcismo – se fatto secondo i canoni stabiliti dalla Chiesa – è necessario in altri contesti spirituali, quelli cioè nei quali Satana possiede delle aree della persona (o la persona integralmente intesa, cosa peggiore) in un modo tuttavia “attuale” e “puntuale”: qui e adesso, Satana è potente in qualcuno e lo si esorcizza, dunque, nel nome di Gesù. Ma quando il discorso del disagio spirituale ha un volto più “disteso nel tempo”, essendo cioè una malattia spirituale, anche se di origine diabolica, che non ha una escandescenza nell’attualità dell’istante, ma consiste piuttosto in uno stato, in una condizione quasi permanente di malessere (rimorsi del passato, accuse spirituali, vergogna del peccato, ecc.), l’esorcismo aiuta poco ad essere guariti: la lode continua e fiduciosa di Gesù, la benedizione gioiosa del suo nome di Salvatore, il ringraziamento, la meditazione della sua parola, l’invocazione dello Spirito Santo, la preghiera ripetuta dell’Ave Maria, infondono allo spirito umano una liberazione più articolata, complessa e profonda di quella di un mero esorcismo. Se quest’ultimo, infatti, è volto ad ammutolire il Maligno – che tuttavia solitamente si ripresenta in fretta, chiedendo altri esorcismi – la lode di Gesù annulla ogni accusa del passato nella permanenza di Gesù stesso nel cuore di chi lo loda, e dove Gesù permane, il maligno fugge. Non può coabitare con lui. Se dunque nel cuore, nella memoria, nell’intelletto e nell’immaginazione vi sono tracce di una invadenza diabolica relativamente a ciò che è stato del tempo passato, si chiami con dolcezza e non con nervosa presunzione il nome di Gesù: vieni, Gesù, poiché voglio lodarti per quanto hai fatto e farai per me. Vieni ad abitare in me, anche se peccatore, poiché voglio fare del mio cuore la tua abitazione. Ti benediciamo e ti lodiamo poiché sei buono e santo, e non guardi ai nostri peccati, ma con amore infinito cerchi il nostro cuore, affinché ci solleviamo dalle cadute, ci eleviamo dal nostro stato e ci riconciliamo a te. Tu sei benedetto, Gesù, e conosci ogni cosa, di tutta la nostra vita. Sai tutto di noi da prima che fossimo, e in obbedienza al Padre, conoscendo le nostre miserie, sei venuto a salvarci, in una carne umana. Il Dio eterno ha assunto nel Figlio una carne umana. Questo mistero così grande, da se stesso, merita la tua lode. O Gesù, abbi pietà di tutte le volte che abbiamo tenuto gli occhi chiusi alla tua opera di salvezza, di tutte le trasgressioni al tuo Vangelo, di tutte le mancanze nella carità. Salga a te la nostra lode, ora che vogliamo dirti che ti amiamo e che ci promettiamo di seguire la tua parola di consiglio e di sapienza sino al termine dei nostri giorni. Non abbandonarci al rancore verso noi stessi ed il nostro passato, ma donaci la tua presenza di consolazione e di speranza, poiché il tuo amore vince ogni peccato, la tua stima di noi supera ogni autocondanna di noi stessi e ci fa sperare in una vita nuova, senza voltarci mai più indietro, senza più legame alcuno con il maligno, ma solo uniti a te, che sei Dio, che hai autorità in cielo e in terra e che tutto volgi verso un bene più grande, anche il più doloroso dei peccati o il più amaro dei ricordi. Ti lodiamo e ti benediciamo, Gesù, poiché sei con noi, sei la nostra salvezza e ti poni a difesa dalle insidie del maligno, che non può nulla dinanzi al tuo amore per noi. Grazie, Gesù, perché sebbene siamo immeritevoli di questo tuo amore, tu ce lo doni incessantemente e non permetti – se noi lo vogliamo – che il peccato o il ricordo del peccato disilludano la nostra corsa verso il Cielo, dove la felicità senza fine ci attende insieme a te. Amen

 

F.G. Silletta – Edizioni e Libreria Cattolica La Casa di Miriam

Piazza del Monastero 3 – 10146 – Torino

 

Pubblicato da lacasadimiriam

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