Sull’angelo della piscina di Betzatà e il versetto omesso da alcune traduzioni

Sull’angelo della piscina di Betzatà e il versetto omesso da alcune traduzioni:
 
In diverse Bibbie, nell’esposizione del Vangelo di Giovanni viene omesso, oppure messo tra parentesi, quel versetto del capitolo 5, il versetto 4, che dice come in quella piscina di Betzatà “un angelo in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l’acqua; il primo ad entrarvi dopo l’agitazione dell’acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto”.
Questo versetto oggi viene omesso poiché – si dice – nei codici più antichi non compare e sembra “un’aggiunta” successiva. Inoltre, da un punto di vista teologico, esso lascerebbe pensare che quell’angelo faccia come delle preferenze, agendo in quel modo. Sul fatto dei codici, l’osservazione è giusta, ma ciò non implica che nel testo originale il versetto non comparisse come e dove si trova. Dal punto di vista teologico, invece, è lo stesso Evangelista, poco più avanti, a rispondere, anche se in un modo indiretto, all’accusa di preferenze dell’angelo nel guarire i malati (ossia che il primo che si butta nella piscina quando l’angelo agita le acque, guarisce). Infatti, dice Giovanni al v. 7: “Gli rispose il malato (a Gesù): “Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me”. Ora, se uno vede che c’è un malato che – sapendo il giochetto delle acque che si agitano – sta cercando disperatamente di gettarsi nelle acque divenute “salvifiche”, e lui, che vede la scena, si getta a sua volta prima di quel malato in quelle acque (magari per una maggiore agilità nonostante la malattia, cosa che implica la possibilità che lui stesso lasciasse il posto al malato più grave), si capisce come la “preferenza” nell’effettuare le guarigioni in quella piscina, non dipendesse affatto dall’angelo (e quindi da Dio stesso), ma dagli uomini e dal loro egoismo, che li fa pensare unicamente a se stessi senza curarsi di chi è più malato di loro. Forse è per questo che Gesù, vedendo quell’uomo da 38 anni in quelle condizioni, gli domanda lui per primo: “Vuoi guarire?”.
Tornando al discorso dei testi biblici che omettono quel versetto, secondo noi sarebbe meglio che esso tornasse (o che rimanesse in modo integrale) dove è stato per molto tempo. Amen
 
Amen
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Pubblicato da lacasadimiriam

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