Tuo Figlio ha sperato sempre, anche dinanzi all’abbandono del Padre: donaci questa stessa invincibile speranza, Maria:
Manda indietro, Vergine Maria, questa ostile e pertinace presenza che ci molesta in tanti modi, che sebbene distinti, disomogenei, astuti, alla fine volgono tutti al medesimo fine: la disperazione. Gesù tuo Figlio ha mantenuto viva e forte la speranza anche quando era cosciente dell’abbandono del Padre, dal Getsemani alla Croce. Non avesse sperato, nonostante tutto quel dolore, saremmo tutti perduti, poiché non può redimere il mondo uno che non spera più. Gesù invece ha continuato a sperare, e questa speranza, la speranza del Figlio di Dio, è ciò che unicamente, del suo mare di sofferenza, lo ha reso dissimile dai dannati dell’inferno, che non sperano mai più. Si dovesse quantificare solo per il dolore – e un dolore sia carnale, che morale, che spirituale – la passione di tuo Figlio è stata realmente un inferno: ma poiché in essa era viva la speranza del Condannato, allora essa ha potuto vincere tutte le forze del male e consegnarsi vittorioso come Salvatore alla volontà del Padre. Ti preghiamo, Maria, alla luce di ciò che non solo tuo Figlio, ma tu stessa ai saputo sperare nonostante l’evidenza del silenzio di Dio sul Calvario, di essere sempre forti nella speranza, poiché per quanto grandi e talvolta irreversibili siano i dolori di questa vita, noi non siamo mai abbandonati dal Padre – esperienza che vivono solo i dannati – poiché abbiamo tuo Figlio con noi e te insieme a lui. Infondi dunque in noi la speranza in Cristo Salvatore, quali che siano i nostri peccati, i nostri dolori, le nostre miserie. Finché abbiamo respiro in questa vita, possiamo sempre dire: “Gesù, ti amo, salvami”, e la salvezza viene come conseguenza di questo semplice atto di speranza. Comanda ai demoni di andare all’inferno con i loro spiriti di disperazione, poiché mai, mai, mai Gesù tuo Figlio abbandona uno solo di noi che gli domanda, fosse pure a ridosso della morte, perdono e salvezza. Amen
Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
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