Sulla difesa dello Spirito Santo

Sulla difesa dello Spirito Santo

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“[…] Certo oggi non capita di entrare in un bar, o in una panetteria o in un altro luogo pubblico e sentire delle discussioni sulla divinità dello Spirito Santo, sulla sua relazione con il Padre e il Figlio o sulla sua funzione storico-salvifica. Ciò apparirebbe ridicolo alla sensibilità contemporanea, abituata semmai, in certi luoghi, a parlare di un ben diverso genere di argomenti.
Eppure nei primi secoli del Cristianesimo non era affatto raro, come testimonia lo stesso San Basilio di Cesarea, entrare in un pubblico esercizio e imbattersi in accese discussioni proprio inerenti lo Spirito Santo. Anche a livello bibliografico, addirittura artistico, lo Spirito Santo aveva un fortissimo impatto nella coscienza degli autori, dei poeti e degli stessi attori.
Chi è questo Spirito Santo? Che ordine di relazione possiede rispetto al Padre ed al Figlio?
Alcuni grandi uomini cristiani hanno addirittura offerto la propria esistenza alla causa dello Spirito Santo, alla salvaguardia della sua reale affermazione teologica, sino a trovarsi in gravissime situazioni di esposizione al pericolo, se non addirittura alla morte. A testimonianza di questo, possiamo leggere alcuni passi apologetici composti da San Basilio di Cesarea, proprio relativamente a questo argomento.
Scrive il grande Basilio:
“Per tutte queste cose (la divinità dello Spirito Santo, n.d.r.), si è sollevata contro di noi una massa bellicosa. Ogni città e villaggio e anche le zone più lontane sono piene di gente che ci calunnia. Triste è tutto ciò, e doloroso per un cuore che cerca la pace! Ma poiché è grande la ricompensa per la pazienza nelle sofferenze patite per la fede, che oltre a tutto questo, allora, brilli anche la spada; che si affili la scure; che si accenda un fuoco più vivo che a Babilonia, e venga messo in moto contro di noi ogni strumento di tortura: per me nulla è da temere di più che il non temere le minacce che il Signore ha lanciato contro coloro che bestemmiano lo Spirito” (S. Basilio, Lo Spirito Santo, XXIX, 75).
Forse per alcuni di noi una tale dichiarazione appare eccessiva. Il fatto, tuttavia, che per alcuni grandi cristiani dei primi secoli non lo sia stata per nulla, come la storia ha dimostrato, può servirci quale particolare lezione formativa in ordine al nostro ardore rispetto alle verità di fede che professiamo, di cui spesso siamo noi stessi i primi espliciti rinnegatori […]”.
 
– Francesco Gastone Silletta – “Circola Voce” – Trimestrale d’informazione religiosa – © Copyright Edizioni La Casa di Miriam € 1,90 – www.lacasadimiriam.altervista.org

Pubblicato da lacasadimiriam

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