Sui persecutori dei cristiani che non sopportano la loro pace interiore

Sui persecutori dei cristiani che non sopportano la loro pace interiore

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Odiano i cristiani – quelli autentici – e tuttavia si avvicinano a loro, e non soltanto per offenderli o, eventualmente, ferirli. Anche con il linguaggio, i grandi nemici del Cristianesimo, si avvicinano comunque a loro, con i commenti, con i discorsi, oltre che ovviamente con le offese e le bestemmie. Perché, se si dicono nemici di Cristo, queste persone si avvicinano a coloro che lo testimoniano? Perché non stanno lontani da loro con il pensiero e con la parola, con il corpo e con i loro atti? Il perché si legge nella spirituale disperazione che è in essi, spesso nascosta nel più finto dei sorrisi e che proviene, come una fonte sorgiva, dalla disperazione insolubile del demonio. Hanno cioè una infinita nostalgia di Cristo, della pace che viene da lui solo e che i suoi testimoni, i cristiani nel mondo, anche in mezzo alle difficoltà più atroci manifestano in se stessi. I demoni e i persecutori umani dei cristiani non sopportano questa loro pace interiore, che loro non possiedono più. Si avvicinano loro, quindi, al modo di una evocazione in se stessi della pace perduta, della vita autentica che hanno gettato via, di quel Dio eterno che nei cristiani vedono come vivente e potente. Cercano una consolazione al loro destino, che sanno essere sfuggito loro secondo il bene. Cercano un po’ d’acqua nell’inferno del loro spirito, sapendo, i demoni, come quell’aridità non avrà fine in loro, mentre negli uomini che li seguono può avere fine solo con una intensa purificazione. E dunque osservano i cristiani con sgomento e invidia, nel modo in cui affrontano la vita anche fra le torture con una invincibile pace nel cuore, la pace di Cristo, che essi hanno rigettato e che ora, a modo loro, rimpiangono maledicendo se stessi. In tal senso non dobbiamo stupirci se ci sentiamo circondati da persone o da entità spirituali nemiche di Gesù Cristo, che vorrebbero che anche noi perdessimo quella pace inalterabile che essi, con tutti i loro superbi ragionamenti, hanno perduto. Gesù ci insegna a non temere chi, ucciso il nostro corpo, non può nulla di ulteriore su di noi. La morte infatti è angosciante unicamente per chi è già morto in questa vita non amando Gesù Cristo. Gioia e pace sono l’anima immortale del Cristianesimo. Amen.

 

Pubblicato da lacasadimiriam

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