Dai Sermoni di San Bonaventura

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  1. Nella conoscenza, è essenziale l’infallibile verità dalla parte del Conoscibile e la certezza inequivocabile da quella del conoscente.
  2. Tuttavia, dal punto di vista del Conoscibile, una verità di questo tipo non è mai una verità creata, ma piuttosto una verità creante. […] Le cose dipendono quindi tutte da un’eterna Ragione, e il loro essere diviene immutabile solo in quanto partecipazione ad essa. Ne deriva che nulla può fare le cose perfettamente conoscibili, a parte il Cristo, il Figlio di Dio. […]   

     9. Dalla parte del conoscente, invece, la luce umana dell’intelletto può fallire. Piuttosto, questa luce             cognitiva non può essere una luce creata, ma una Sapienza increata. Nel libro della Sapienza è scritto:       “Dio mi ha dato conoscenza di tutte le cose che sono” (capitolo 7)

      Nel capitolo 1 di Giovanni invece si dice che Egli è la luce vera, che illumina ogni uomo”

    10. La luce dell’intelletto umano, da sola, non è quindi autosufficiente per la comprensione di qualsiasi       cosa senza l’Eterna Parola. 

*** San Bonaventura, Sermone IV

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Piazza del Monastero 3 – Torino

 

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