“Signore, e lui?” (Gv 21,21)
Dal libro “Amato perché amante. Il Discepolo Amato come personaggio in migrazione” – di Francesco Gastone Silletta – © Copyright Edizioni La Casa di Miriam – ISBN 9788894057119 – € 37,00
“[…] Sino all’atto di Pietro di “voltarsi” e di scorgere (βλέπει) il Discepolo Amato (DA) che li seguiva (21,20), la narrazione ha presupposto un isolamento spaziale di Gesù e Pietro rispetto al resto dei discepoli che avevano partecipato alla pesca. Ora, invece, questo distacco non sembra più così netto, dal momento che per una seconda volta il narratore afferma che Pietro “vide” il DA (“Pietro, allora, vedutolo, disse a Gesù […]”, v. 22). Questo secondo atto visivo di Pietro potrebbe indurre a credere che il DA abbia nel frattempo raggiunto Gesù e Pietro e sia ora lì accanto a loro. In questo caso, la domanda di Pietro: “κύριε, οὗτος δὲ τί;” (“Signore, e lui?”), sarebbe stata posta dall’Apostolo in presenza del DA. Questa ipotesi renderebbe allora più evidente, ma in senso opposto, un rimando all’episodio dell’ultima cena. In entrambi i casi, infatti, i due interrogativi (“Signore, chi è?”, 13,25; “Signore, e lui?”, 21,21) sorgono da un desiderio di conoscenza petrino. Nell’episodio dell’ultima cena l’oggetto della curiosità petrina era tuttavia un “soggetto”, ossia l’identità di colui che Gesù aveva preannunciato come traditore, e il DA è servito a Pietro quale mediatore nella prospettiva della soddisfazione di questa curiosità (rimasta peraltro soddisfatta solo in parte). Nell’episodio, invece, sulla riva del lago, l’oggetto della curiosità petrina è sì, nuovamente, un soggetto, cioè il DA, pur tuttavia non in quanto tale, bensì in rapporto al suo destino ultimo. Leggendo la risposta di Gesù a Pietro a questa domanda, nella sua forma letterale, sorge tuttavia un dubbio forse poco considerato:
“Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te?” (v. 22).
Il sospetto sorge laddove Gesù, con queste parole, sembri dare per implicita in Pietro la conoscenza della sua decisione rispetto al “rimanere” (“μένειν”) del DA, per cui il precedente interrogativo di Pietro potrebbe sottintendere un doppio senso leggermente differente:
“Signore, e lui no?” (21,21).
presupponendo allora una consapevolezza petrina del proprio martirio ed un correlato interesse (ingiustificato) rispetto alle sorti del suo più vicino condiscepolo […]”.
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