“Prendi il largo” (Lc 5,4): sulla condotta carnale di alcuni personaggi vicini a Gesù – Meditazione serale alla Casa di Miriam dell’8 luglio 2023:

“Prendi il largo” (Lc 5,4): sulla condotta carnale di alcuni personaggi vicini a Gesù – Meditazione serale alla Casa di Miriam dell’8 luglio 2023:

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone

Quando pensiamo a gente umile e casta (anche se talvolta sposata), come ad esempio i santi Anna e Gioacchino, o lo stesso Giuseppe, o i pastori della Natività, o ancora la Veronica o la stessa Giovanna di Cusa, possiamo domandarci cosa siamo noi, agli occhi di Gesù, nello stato attuale in cui ci troviamo. Non è forse scritto, infatti, “prendi il largo…”? (Lc 5,4). E questa esortazione, non vale forse anche da un punto di vista intellettuale e del nostro uso dell’intelletto nella sequela di Gesù? Ovvio, dunque, che se si debba prendere dei modelli di fede, in riferimento alla propria vita cristiana, e si assumano quei modelli al fine di una possibile imitazione, ebbene, essi stessi saranno da noi scelti “fra i grandi” esempi di fede, affinché appunto possiamo “prendere il largo” nel nostro orientamento imitativo. E dunque una obiezione del tipo: “Quelle persone sono troppo elevate per noi”, non ha alcun senso, poiché significa a priori eludere una fatica imitativa che è comunque alla nostra portata. In fondo, è Gesù, in ultima istanza, che dobbiamo imitare e che ci viene chiesto da lui stesso di imitare; se dunque è Gesù il termine fondamentale imitativo, possono con maggiore possibilità essere da noi assunti – come riferimenti trainanti in questo obiettivo – coloro che hanno saputo vivere nella grazia di Dio ma che non sono stati, essi stessi, Dio in una carne. Ebbene: quale rapporto, dunque, avevano con la carne umana, con tutte le sue passioni, queste sante – e insieme umanissime – persone, che a nostro modo cerchiamo di imitare? La risposta può deludere, forse, chi cerca chissà quale speculazione teologica su questo tema. Infatti, queste persone che sopra abbiamo nominato, con la carnalità umana – tutti loro, come noi, erano figli di Adamo – avevano un rapporto molto semplice, tipico di chi cerca Dio nella semplicità integrale, con tutto se stesso, e dunque anche con il suo corpo. La giustizia di Dio, che abitava in essi, orientava ed illuminava determinate scelte anche di natura “carnale”, sottomettendo senza violenze le leggi della carne al moto dello spirito verso Dio. Di qui, la possibilità di poter essere “casti” anche senza essere necessariamente “vergini”, come ad esempio nel caso di Giovanna di Cusa. La castità cristiana è una disposizione a seguire Dio, nel suo Cristo, nel totale abbandono alla sua volontà, deponendo ogni autonomia soggettiva ad essa ed integrando ogni personale arbitrio al volere divino. Se ad esempio Dio dispone che una persona abbia dei figli – ed è un dono che permette di imitarlo nel dono della vita – ciò avviene secondo un principio “casto” di obbedienza e di amore. Quando l’amore verso Dio e verso l’altro costituiscono l’essenza dei propri agiti e degli orientamenti esistenziali, la carnalità non diventa mai nemica della castità, ma anzi, si adegua e sottomette ai suoi princίpi, anche quando questi non sono necessariamente “verginali”. Dove l’amore comanda, infatti, non esistono né egoismo, né malizia, né desideri che si oppongano alla divina giustizia e all’ordine santo della convivenza fra anima e corpo. Tutto procede con semplicità, poiché deposto nelle mani di Dio, e nulla diviene angosciante o impulsivo nella condotta carnale. Questi personaggi che sopra abbiamo evocato hanno vissuto così, nella continua volontà che tutto in se stessi accadesse conformemente al divino volere, anche gli accadimenti più soggettivi e carnali. E volendo la volontà divina come proprio fine, anche il loro modo di concepire se stessi, come anime in un corpo, veniva adeguandosi senza interferenze egoistiche o maliziose alla disposizione di Dio, che a suo modo è inscritta anche in ognuno di noi. Amen

Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
Piazza del Monastero, 3 – Torino
Tel. 3405892741

 

Pubblicato da lacasadimiriam

La Casa di Miriam è un centro editoriale cattolico ed un cenacolo di preghiera operativo 24h