Una splendida pagina di “Persona e atto” – di K. Wojtyla
“[…] Il dominare se stessi, come proprietà che distingue la persona, presuppone l’autopossesso e costituisce in un certo modo il suo aspetto oppure una concretizzazione più vicina. L’autodominio, che riscontriamo nella persona, può aversi solo quando si ha quell’autopossesso che solo ad essa è proprio. L’uno e l’altro condizionano l’autodeterminazione e si realizzano nell’atto dell’autodeterminazione, e tale è ogni ‘voglio’ veramente umano. Per mezzo dell’autodeterminazione ogni uomo domina attualmente se stesso, esercita attualmente quello specifico potere nei confronti di sé che nessun altro può esercitare o condurre ad effetto. I pensatori medievali esprimevano tale concetto nella proposizione ‘persona est alteri incommunicabilis’. Questa proposizione racchiude un contenuto ancora più ricco di quello che qui consideriamo, ma anche quest’ultimo è racchiuso in essa. L’uomo deve la sua ‘inalienabilità’ (incommunicabilitas) strutturale alla volontà nella misura in cui per mezzo di essa si realizza l’autodominio, e questo nell’azione si rivela e si esprime come autodeterminazione. Se non si coglie anche questo tratto strutturale di tutta la persona non è possibile intendere né comprendere a fondo la volontà. In genere, non c’è modo di comprenderla nell’ambito di una struttura diversa da quella personale. Solo in essa la volontà è presente e soltanto in essa è tale. La volontà invece non ha alcuna ragion d’essere negli esseri non personali, il cui dinamismo si realizza a livello di natura. L’autodeterminazione invece è propria della persona. Essa infatti unisce ed integra le diverse manifestazioni del dinamismo dell’uomo al livello della persona. Ed è sempre essa a costituire, determinare e manifestare questo livello. L’uomo è dato nell’esperienza come persona attraverso l’autodeterminazione […]”
(K. Wojtyla, Persona e Atto, 1969)
Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam 24h
Piazza del Monastero, 3 – Torino
www.lacasadimiriam.altervista.org