“Entrati (i Magi) nella casa” (Mt 2,11) – (ἐλθόντες εἰς τὴν οἰκίαν)
il luogo distinto della visita dei Magi rispetto a quella dei pastori:
Nel suo racconto della visita dei Magi a Gesù e alla sua famiglia, Matteo lascia indirettamente intendere come questo evento sia avvenuto certamente molto tempo dopo la visita dei pastori e non nel medesimo luogo, menzionato dal solo Luca (una grotta o ricovero per animali), bensì in una casa reale, anche se non si dice affatto che essa fosse proprietà di Giuseppe e dunque i genitori di Gesù probabilmente erano solo ospitati in quel luogo. Infatti, per indicare il luogo in cui i Magi incontrarono Gesù, Matteo usa il termine greco “oikia”, che significa abitualmente “casa” nel senso reale di una abitazione. Così ad esempio è chiamata la “casa di Pietro” in Mt 8,14 e molte altre abitazioni citate da Matteo nel suo Vangelo (es. Mt 5,15; 7,24-7; 8,6; 9,10.23.28; 10,12-14; 12,25.29; 13,1.36.57; 17,25; 19,29; 23,14; 24,17; 24,43). Nel suo racconto, invece, Luca usa tutto un altro linguaggio (parlando della visita dei pastori), evocativo di tutto un altro contesto ambientale dove – originariamente – ebbe luogo la nascita di Gesù: “(Maria) diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia (ἐν φάτνῃ), perché non c’era posto per loro nell’albergo (ἐν τῷ καταλύματι) (Lc 2,7)”. Ciò significa che la visita dei pastori, che solo Luca racconta, avvenne al tempo della stessa nascita di Gesù e nel luogo in cui egli nacque, mentre quella dei Magi avvenne certamente parecchio tempo dopo, non nel medesimo luogo della natività di Gesù ma in una “casa” (“oikia”), nella quale nel frattempo la famiglia di Gesù si era trasferita. In tal senso, più che l’asinello e il bue (che sono anzi molto verosimili nella grotta dove Gesù nacque), sarebbero i Magi a dover essere intesi diversamente nel presepe. Amen