“Sei invidioso perché Io sono buono?” (ἐγὼ ἀγαθός εἰμι) – L’invidia del demonio per la bontà di Dio

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Nel racconto parabolico degli operai mandati nella vigna ad orari distinti, nella cui morale emerge la bontà del padrone che ripaga gli ultimi arrivati con la stessa misura dei primi (cfr. Mt 20,1-16) ci interessa considerare la chiusura di questo racconto, nel quale il padrone prende autorità sulle obiezioni dei lavoratori della prima ora che esigevano una paga maggiore rispetto agli ultimi.
Infatti, dopo aver sottolineato loro di essere egli stesso il proprietario del proprio bene e di poterlo esercitare pertanto a propria insindacabile maniera (“Non posso fare delle mie cose quello che voglio?” 20,15a), il padrone introduce una seconda ragione della polemica di quei lavoratori: non più il fattore estrinseco delle ore oggettive di lavoro svolto (parrebbe una polemica di ordine “sindacale”) ma quello soggettivo dell’invidia rispetto alla bontà del padrone stesso verso tutti. Letteralmente, infatti, Matteo scrive che il padrone obietta: “Forse il tuo occhio è invidioso perché io sono buono?” (20,15b). Il termine chiave è qui l’aggettivo “πονηρός” (“ponerόs”, cioè invidioso, malvagio), un temine che di per se stesso, nella sua radice, esprime una “pena”, qui correlata al male e all’invidia. Talvolta il demonio stesso è detto semplicemente “ὁ πονηρὸς”, come in Mt 13,19, dove è descritto come colui che viene e ruba la parola del regno. Nella stessa preghiera del “Padre nostro”, preghiamo perché Dio ci liberi dal maligno, ossia “ἀπὸ τοῦ πονηροῦ” (Mt 6,13).
Questa rabbia, questa malvagità è prodotta dall’esperienza della bontà del padrone, dal suo essere buono: “Sei invidioso perché io sono buono?”
Questa parola del padrone della vigna è dunque molto potente nel suo significato di liberazione: “Vai indietro” – sembra intendere il padrone della vigna – “poiché io sono buono e tu sei malvagio, invidioso”. Si tratta di una contrapposizione autoritaria della bontà misericordiosa di Dio contro l’insolente malizia e la perspicace invidia del maligno nei suoi riguardi.
Amen
 
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Pubblicato da lacasadimiriam

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