Dall’opera “Verbum Caro”, di H. U. Von Baltasar (Trad. E. Guerriero):
“[…] La Sacra Scrittura non è identica alla rivelazione (diversamente dai protestanti). Sebbene sia essa stessa Verbo di Dio, lo è nel modo di attestare la propria stessa rivelazione, è il modo di autoattestazione scritta, di fronte al quale ve ne sono altri. […] Solo Dio misura l’intera estensione della sua rivelazione. […] La Parola di rivelazione è propriamente il Figlio, che parla del Padre nello Spirito. […] Il passaggio dal Verbo attestante al Verbo attestato è una osmosi continua. Si passa da una netta distinzione ad una identità di fatto.
Legge e profeti erano come la forma prospettica del Verbo che un giorno si sarebbe fatto uomo. […]
[…] Il Signore rimane nella carne quello che egli è: il Verbo. Egli non si distacca da quanto è stato detto prima di lui, ma nemmeno da quanto ha detto lui stesso e da quanto viene riferito di lui.
La Parola della Scrittura è un dono dello Sposo alla sua sposa, la Chiesa. Essa le è destinata e le appartiene; è però parola di Dio, parola del suo capo e, sotto questo riguardo, sta al di sopra della Chiesa. […] “Quanto più Dio si abbandona alla Chiesa in forma d’uomo e perciò nella forma dell’impotenza, per innalzare e arricchire la Chiesa, tanto più essa si deve umiliare come ancella e adorare nell’abbassamento del Figlio la sua più sublime altezza”