Il testo di Ezechiele ci fa intendere come spesso ci dimentichiamo dell’esistenza di Dio e poi ci stupiamo di alcuni avvenimenti spiacevoli. Il profeta dice spesso, infatti, dopo ogni annuncio di sventura: “Allora saprete che io sono il Signore”. Ciò significa che proprio quegli avvenimenti in oggetto sono volti ad una comprensione di chi sia Colui che è stato apertamente rinnegato, offeso ed umiliato nell’idolatria e nel peccato. Dice ad esempio il testo di Ez 7,9b:
“Diverranno palesi in mezzo a te i tuoi abomini: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce”.
La punizione del Signore esiste, come evento di giustizia, non si deve credere nemmeno oggi – nonostante la mediazione di Cristo assente nell’economia di Ezechiele – che tutto avvenga indipendentemente dalla volontà di Dio. Talvolta alcuni eventi sono finalizzati – come dice il profeta, a decidersi per Dio, a capire chi sia Dio e chi sia l’uomo, quale sia l’onnipotenza dell’uno e la limitatezza dell’altro e la necessità di vivere secondo la divina volontà e la divina disposizione di tutte le cose.
Amen
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