“Quando viene la tristezza, abbiamo sempre qualcuno con cui condividerla…”

Mother Mary

“Quando viene la tristezza, abbiamo sempre qualcuno con cui condividerla, affinché non divenga disperazione, e quando ci sentiamo gioiosi, abbiamo sempre qualcuno con cui confrontarci, affinché non diveniamo ebbri. Se in stato confusionale, per qualsiasi motivo, c’è chi ci sprona con la sua luce non accecante e tuttavia illuminatrice, e se siamo pieni di energia, abbiamo chi ci veicola al giusto uso. Il consiglio di Maria è il continuo, inscindibile parametro che Gesù ha offerto alla nostra esistenza, poiché “non è bene che l’uomo sia solo”. E questo aiuto simile a noi, che insieme infinitamente ci supera e trascende, è la maternità di Maria: maternità, quindi non soltanto una “donna” come complemento aggiuntivo alla nostra esistenza, ma una madre, la stessa madre che Dio ha voluto per suo Figlio, nella sua storia umana. Ci rendessimo conto di chi è colei che Gesù ci ha donato dalla croce, ella non sarebbe più per noi soltanto l’oggetto di una pur sincera devozione, ma il soggetto di un personalissimo e individuale coinvolgimento. “Io ho la madre di Dio, come mia guida materna”: come posso andare vagando, nei sentieri del mondo, se mi lascio guidare da lei? Quale esperienza, mia soggettiva, potrò mai dire a questa madre: tu non la conosci – perché senza peccato – e dunque non puoi aiutarmi? Forse che Maria non conosca – e non solo come si conosce un ente intuitivamente – il peccato? Forse non lo conosce nella sua più oscura manifestazione, nelle tenebre più profonde della sua essenza “deicida”? E cosa mai contemplava, stando lacrimante sotto la croce di suo Figlio? Il Peccatore, colui che persino Dio si rifiutava – per giustizia ineffabile – di sostenere con pietà. Tutto il peccato ha conosciuto Maria, e nessuno dei nostri, individuali e storici peccati, le è sconosciuto. Questo è fondamentale affinché, se coperti dalla menzogna del peccato, se resi tanto fangosi da non riconoscerci più degni nemmeno di nominare il nome di Dio, tendiamo con fede una mano verso colei che, sebbene immacolata, ha steso le sue mani sul Peccatore, lo ha abbracciato, lo ha inondato di lacrime, e come tale, lo ha sepolto. Non abbiamo nulla di questa esistenza terrena, quindi, che non possiamo condividere con Maria, se questa condivisione nasce in noi da un desiderio di santificazione e di perdono di Dio…”

F.G. Silletta

 

Pubblicato da lacasadimiriam

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