Sant’Agostino sulla non canonicità dei Vangeli Apocrifi ***
“Quanto agli altri che tentarono, o osarono, scrivere qualcosa sulle gesta del Signore o degli Apostoli, già fin dai loro tempi non furono tali che la Chiesa li ritenesse meritevoli di fede o ne ammettesse gli scritti nella serie autorevole e canonica dei Libri santi. Questo, non solo perché essi non erano tali da meritare che si credesse alle loro narrazioni ma anche perché nei loro scritti inserirono falsità che la regola della fede cattolica e apostolica condanna, e così pure la sana dottrina”.
“Quattro dunque sono gli evangelisti, personaggi notissimi in tutto il mondo. Che siano quattro lo si deve forse al fatto che quattro sono le parti del mondo dove si sarebbe estesa la Chiesa di Cristo, cosa che essi in certo qual modo indicarono col mistero del loro numero. A quanto ci si riferisce, essi hanno scritto nel seguente ordine: primo Matteo, poi Marco, terzo Luca e per ultimo Giovanni, di modo che uno fu l’ordine in cui si susseguirono nella conoscenza e nella predicazione e un altro quello in cui avvenne la stesura dei libri. Per quanto infatti riguarda la conoscenza e la predicazione certo furono primi quelli che seguirono il Signore presente corporalmente, lo udirono parlare, lo videro agire e da lui personalmente furono mandati ad evangelizzare. Nello scrivere il Vangelo viceversa -cosa che è da ritenersi avvenuta per disposizione divina- i due evangelisti appartenenti al numero di coloro che il Signore scelse prima della passione occupano il primo e l’ultimo posto: il primo posto Matteo, l’ultimo Giovanni”.
*** Sant’Agostino, “Il consenso degli Evangelisti”
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