“Maria in vista di Cristo” – da un documento della Congregazione per l’educazione cattolica

“Maria in vista di Cristo” – da un documento della Congregazione per l’educazione cattolica del 1988:
[…] 6. Secondo la dottrina del Concilio lo stesso rapporto di Maria con Dio Padre si determina in vista del Cristo. Dio, infatti, «quando venne la pienezza del tempo, mandò il suo Figlio nato da donna… perché ricevessimo l’adozione a figli» (Gal 4, 4-5.). Maria quindi, che per condizione era l’Ancella del Signore (cf. Lc 1, 38.48), avendo accolto « nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio» e portato «la Vita al mondo», divenne per grazia «Madre di Dio». In vista di questa singolare missione. Dio Padre la preservò dal peccato originale, la ricolmò dell’abbondanza dei doni celesti e, nel suo sapiente disegno, «volle… che l’accettazione della predestinata madre precedesse l’Incarnazione».
7. Il Concilio, illustrando la partecipazione di Maria alla storia della salvezza, espone soprattutto i molteplici rapporti che intercorrono tra la Vergine e il Cristo:
di «frutto più eccelso della redenzione», essendo essa stata «redenta in modo così sublime in vista dei meriti del Figlio suo»; perciò i Padri della Chiesa, la Liturgia e il Magistero non hanno dubitato di chiamare la Vergine «figlia del suo Figlio» nell’ordine della grazia;
‑ di madre che, accogliendo con fede l’annuncio dell’Angelo, concepì nel suo grembo verginale, per l’azione dello Spirito e senza intervento di uomo, il Figlio di Dio secondo la natura umana; lo diede alla luce, lo nutrì, lo custodì e lo educò.
‑ di serva fedele, che «consacrò totalmente se stessa alla Persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di lui e con lui»;
‑ di socia del Redentore: «col concepire Cristo, generarlo, nutrirlo, presentarlo al Padre nel tempio, soffrire col suo figlio morente sulla croce, ella ha cooperato in modo del tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità»;
‑ di discepola che, durante la predicazione del Cristo, «raccolse le parole, con le quali il Figlio, esaltando il Regno al di sopra dei rapporti e dei vincoli della carne e del sangue, proclamò beati quelli che ascoltano e custodiscono le parole di Dio (cf. Mc 3, 35; Lc 11, 27-28) come essa fedelmente faceva (cf. Lc 2, 19 e 51)».
8. In luce cristologica sono da leggere anche i rapporti tra lo Spirito Santo e Maria: essa, «quasi plasmata e resa nuova creatura» dallo Spirito e divenuta in modo particolare suo tempio, per la potenza dello stesso Spirito (cf. Lc 1, 35), concepì nel suo grembo verginale e dette al mondo Gesù Cristo. Nell’episodio della Visitazione si riversano, per mezzo di lei, i doni del Messia salvatore: l’effusione dello Spirito su Elisabetta, la gioia del futuro Precursore (cf. Lc 1, 41).
Piena di fede nella promessa del Figlio (cf. Lc 24, 29), la Vergine costituisce una presenza orante in mezzo alla comunità dei discepoli: perseverando con loro nella concordia e nella supplica (cf. At 1, 14), implora «con le sue preghiere il dono dello Spirito, che l’aveva già ricoperta nell’annunciazione» […].
(Fonte: vatican.va)
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