Dall’enciclica Dominus et vivificantem

Dall’enciclica “Dominum et vivificantem”, di San Giovanni Paolo II ***

New Discoveries: A Reduced Version of Ary Scheffer's Christ Consolator

“[…] La suprema e completa autorivelazione di Dio, compiutasi in Cristo, testimoniata dalla predicazione degli apostoli, continua a manifestarsi nella Chiesa mediante la missione dell’invisibile consolatore, lo Spirito di verità. Quanto intimamente questa missione sia collegata con la missione di Cristo, quanto pienamente essa attinga a questa missione di Cristo, consolidando e sviluppando nella storia i suoi frutti salvifici, è espresso dal verbo «prendere»: «Prenderà del mio e ve l’annuncerà». Quasi a spiegare la parola «prenderà», mettendo in chiara evidenza l’unità divina e trinitaria della fonte, Gesù aggiunge: «Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo, ho detto che prenderà del mio e ve l’annuncerà». Prendendo del «mio», per ciò stesso egli attingerà a «quello che è del Padre». Alla luce di quel «prenderà», dunque, si possono spiegare ancora le altre parole sullo Spirito Santo, pronunciate da Gesù nel Cenacolo prima della Pasqua, parole significative: «È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio». Occorrerà ritornare ancora su queste parole con una riflessione a parte. […]”

*** (S. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Dominum et vivificantem, I,7, 18 maggio 1986)

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