“Cognitum est in cognoscente per modum cognoscentis” (S. Tommaso d’Aquino) – Breve nota sulla teoria della conoscenza in San Tommaso ***:
Secondo il pensiero di Tommaso, l’oggetto conosciuto dimora nel conoscente secondo la natura del soggetto stesso conoscente. Su questo fondamento, che egli elabora riprendendo e perfezionando il motto aristotelico (“L’anima è in tutte le cose in qualche modo, poiché conosce tutte le cose”), Tommaso elabora la propria “gnoseologia”, o Teoria della conoscenza, fondata sul principio di astrazione. San Tommaso procede per induzione, intende cogliere l’universale dal particolare, il tutto dall’esperienza del singolo.
A livello di conoscenza, ciò avviene “estraendo” dalla materia individuale la sua forma, cioè la sua “specie” (nel senso latino, appunto, di “aspetto”). La materia, da cui si “astrae”, deve però essere non generica, ma “signata”, cioè “questa” materia, specificatamente intesa: la materia individuale, non la materia in genere.
L’intelletto che astrae da questa materia specifica la sua forma è l’intelletto cosiddetto “agente”. Ciò che Dio conosce “ante rem” (cioè prima ancora che la cosa sia), l’intelletto agente lo conosce “post rem” (dopo la cosa), nel proprio intelletto, adeguandosi alla cosa stessa. Di qui il noto principio secondo cui la verità di una cosa è l’adeguazione dell’intelletto alla cosa stessa (adequatio).
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