Natività della Beata Vergine Maria – Dio dà la Sapienza a chi vuole

Natività della Beata Vergine Maria – Dio dà la Sapienza a chi vuole

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Chi può comprendere la natività della Madonna, non tanto dal punto di vista della nascita in se stessa – avvenuta secondo le leggi di natura – quanto piuttosto da quello della conoscenza stessa di questa infante, dei suoi colloqui segreti con la divina Sapienza, del suo essere creatura nella storia umana, unica – e dunque in questo totalmente sola e singolare – senza l’eredità della colpa di Adamo, nel mondo di cui veniva a prendere parte? In che modo, a livello antropologico, si manifestava questa sua distinzione? Erano coscienti i suoi genitori di un simile privilegio? Certo qualcosa di speciale dovette manifestarsi sin dalla nascita in quel capolavoro divino che è stata la neonata Maria, il cui nome alcuni traducono con “Stella del mare”, altri con “Stilla” (nel senso di una goccia), altri con “Amara” (nel senso profetico della sua vita terrena). E tuttavia la tradizione vuole che Anna, sua madre, fosse sterile e avanti negli anni, e rimase incinta dopo una visita votiva con il marito Gioacchino al Tempio. La visione di una stella luminosa tra le decorazioni del Tempio suggerì loro quel nome. Sempre la tradizione ci insegna la consegna a soli tre anni della piccola Maria tra le Vergini del Tempio, in ossequio al voto fatto. Come fu, dunque, umanamente parlando, l’aspetto, la conoscenza precoce, il carattere, il modo di essere della piccola Maria? Forse come quello di tutti i neonati poi divenuti bambini? In parte, nell’estrinsecità formale – in quanto parte dell’umanità creata, fu così; in parte no. Non è vero che la Bibbia non dica nulla di questo; e anche dove nulla viene detto di esplicito, molte cose sono sottintese, prima fra tutte il suo immacolato concepimento. Già nella seconda metà del Novecento, alcuni teologi come Agostino Bea e Gabriele Roschini intuirono l’applicabilità (non esclusiva) a Maria di quei testi sapienziali che parlano della Sapienza in modo personificato. In tal senso, poiché Dio – è detto nella Bibbia – dà la Sapienza a chi vuole, non c’è da stupirsi che Maria, sin dalla nascita, possedesse un dono sapienziale inimmaginabile a livello di natura, e che Dio, che dall’eternità si è compiaciuto nel pensare alla Madre del Redentore, ne abbia creato l’anima umana con delle specialissime facoltà sapienziali, le quali in gran parte riguardarono anche Adamo ed Eva. Ma la nuova Eva non fu soltanto una “seconda Eva”, al modo di una imitazione riproduttiva: Eva fu creata, infatti, in un mondo spopolato, dove la colpa non esisteva: Maria lo fu, invece, quando la colpa umana aveva raggiunto un livello tale da meritare l’avvento del Salvatore. E ciò che Eva di soprannaturale perse – a motivo della colpa – Maria lo unì alle sue facoltà naturali, facendolo fecondare sempre più, in un continuo divenire di perfezione.
Ringraziamo Dio, dunque, per questo dono immenso della natività di Maria. Amen.

 

 
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Pubblicato da lacasadimiriam

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