San Bonaventura e il demonio

Durante un violento attacco del demonio che lo strozzava – san Bonaventura (ultimamente lo stiamo citando spesso in vista di una pubblicazione futura) confessa che, vedendosi stremato, non aveva neanche fiato per chiamare i suoi confratelli perché venissero a soccorrerlo. Tuttavia pensò di meditare – per come gli riusciva in quel momento – la passione di Gesù. Il santo di Bagnoregio ammette che, non fosse stato per quella meditazione, certamente sarebbe morto. Anche a molte anime meno “elevate” spiritualmente rispetto a Bonaventura – e tuttavia molto vicine a Gesù – possono capitare dei fenomeni di questo genere. Il demonio alle volte è feroce in maniera particolare quanto improvvisa e inaspettata. Può essere così violento da invadere addirittura la corporeità fisica della persona (ricordiamo i morsi di cane di san Pio o le punture di vespe della Beata Eustochio). Di per sé può apparire come una cosa orrenda, che chiunque vorrebbe evitare. Se tuttavia rientra in un misterioso disegno divino, allora stiamo certi, come nel caso di Bonaventura, che l’unico rimedio è Dio stesso, in particolare il rimedio della sua passione.

Amen
 
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