“Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5,1) – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 14 luglio 2023:

Trust in the Savior's Deliverance

“Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5,1) – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 14 luglio 2023:

La lettera ai Galati – che in questi giorni stiamo meditando alla Casa di Miriam – è un condensato di illuminazioni teologiche a stretto giro, quasi che ogni versetto di questa lettera sia una esposizione teologica a pieno regime. La lettura – agevolata dal tono burrascoso di Paolo e dall’incalzare dei suoi argomenti – procede velocissima e intensa, ed è per questo necessario imporsi delle soste, affinché nessuna delle tante, preziose immagini utilizzate da Paolo in questa lettera, vada nel vuoto.
Qui è un solo versetto a catturare la nostra attenzione, il primo del capitolo 5: “Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù”.
Paolo non dubita affatto che i Galati – ma anche noi con essi – abbiano inteso che Cristo ci abbia liberati: la sua preoccupazione, piuttosto, sta nel pieno intendimento di questa liberazione, affinché di fatto non si agisca come se essa non fosse mai avvenuta. Ed il fine di questa liberazione, dice Paolo, è la libertà stessa, la vera libertà. Senza cadere in una conversazione scontata, Paolo evidenzia come sia quella di Cristo, e soltanto quella, la libertà che priva la schiavitù della sua preda, cioè il soggetto (i Galati, a quel tempo, e noi oggi). Se tale è la sostanza della libertà ottenutaci da Cristo, non si deve affatto disattendere la richiesta di partecipazione ad essa intrinseca, ossia la fede in Cristo stesso, nella sua Verità, al fine di non tornare – sotto l’istigazione di altri intermediari – sotto l’egida della schiavitù. Sappiamo come Paolo intenda quest’ultima come il ritorno dei Galati all’osservanza delle pratiche della Legge sinaitica, laddove essa oramai è stata superata dall’adesione a Cristo mediante la fede. Tornare indietro – tuttavia – è un rischio che corriamo ogni giorno anche noi, in molti modi possibili, i quali ci restituiscono l’immagine dell’uomo vecchio, privandoci della luce della novità di Gesù. E tornare indietro è comunque un adeguamento ad una “legge” precedente, che non è quella di Gesù, che ci fa decadere dalla grazia, come dice san Paolo. Andiamo dunque avanti, nella novità di Gesù, deponendo tutto nelle sue mani e senza volgerci mai più indietro, affinché – ancora con le parole di Paolo – Cristo non sia morto invano per noi. Amen.

 

Pubblicato da lacasadimiriam

La Casa di Miriam è un centro editoriale cattolico ed un cenacolo di preghiera operativo 24h