29. […] La Sacra Scrittura non è identica alla rivelazione (diversamente dai protestanti). Sebbene sia essa stessa Verbo di Dio, lo è nel modo di attestare la propria stessa rivelazione, è il modo di autoattestazione scritta, di fronte al quale ve ne sono altri.
30. Solo Dio misura l’intera estensione della sua rivelazione. […] La Parola di rivelazione è propriamente il Figlio, che parla del Padre nello Spirito.
31. Il passaggio dal Verbo attestante al Verbo attestato è una osmosi continua. Si passa da una netta distinzione ad una identità di fatto.
Legge e profeti erano come la forma prospettica del Verbo che un giorno si sarebbe fatto uomo.
32 il Signore rimane nella carne quello che egli è: il Verbo. Egli non si distacca da quanto è stato detto prima di lui, ma nemmeno da quanto ha detto lui stesso e da quanto viene riferito di lui.
34 La Parola della Scrittura è un dono dello Sposo alla sua sposa, la Chiesa. Essa le è destinata e le appartiene; è però parola di Dio, parola del suo capo e, sotto questo riguardo, sta al di sopra della Chiesa. […] “Quanto più Dio si abbandona alla Chiesa in forma d’uomo e perciò nella forma dell’impotenza, per innalzare e arricchire la Chiesa, tanto più essa si deve umiliare come ancella e adorare nell’abbassamento del Figlio la sua più sublime altezza”
36. Senza la tradizione, anche la scrittura del Nuovo Testamento rimarrebbe veterotestamentaria, avrebbe il carattere di legge e di promessa, e non avrebbe il Verbo Carne di colui che necessariamente dimora e opera nella sua Chiesa anche come vivo corpo eucaristico, donatore di vita quale non esisteva nell’Antica Alleanza.
36 Cristo si consegna alla sua Chiesa nelle due forme come eucaristia e come scrittura, si dà nelle due forme corporee nelle sue mani, ma in modo tale da creare le condizioni per essere nella Chiesa l’unica vita, sempre viva, immutabile e tuttavia infinitamente multiforme, che porta in sé sempre nuove sorprese.
La Scrittura è essa stessa tradizione, in quanto è una delle forme in cui Cristo dona se stesso alla sua Chiesa. Del resto vi era una tradizione prima che esistesse la Scrittura e l’autorità di quest’ultima non potrebbe imporsi senza la tradizione. […]
(Von Balthasar H.U., Verbum caro, ed. it. a cura di E. Guerriero, Morcelliana, Brescia 2005, pp. 29-36)