“Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù” [Atti 4,30] – Il valore delle preghiere di liberazione “tutti insieme”:
Sono le parole che gli Apostoli Pietro e Giovanni, rimessi in libertà dal Sinedrio, rivolgono insieme agli altri fratelli riuniti con loro, a conclusione di una breve ed intensa preghiera di ringraziamento. L’autore degli Atti specifica come essa sia stata recitata “tutti insieme” (At 4,24) e come, al termine di essa, “il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza” (4,31).
Qui non ci interessa tanto l’effetto “terremoto” di questa preghiera apostolica, quanto piuttosto il suo stesso contenuto, almeno dal punto di vista dell’invocazione finale. Essa si conclude, infatti, con questa invocazione: “Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù” [Atti 4,30]. Si tratta chiaramente di una preghiera di guarigione e di liberazione. Gli apostoli e quanti sono con loro, tutti insieme, invocano la potenza di Dio, affinché mediante Gesù Cristo operi guarigioni e liberazioni. Ciò tuttavia non è “esclusivo” di essi. Tutti noi, “tutti insieme”, cioè nell’unità ecclesiale, possiamo e dobbiamo invocare il medesimo fine: la potenza di Dio, che è una potenza taumaturgica, si manifesti nel suo Cristo, per noi e per tutti. Se ci credessimo, se domandassimo con fede questa intenzione, senza pretendere di essere noi, da noi stessi, capaci di alcunché ma confidando esclusivamente nel potere di Gesù Cristo, otterremmo ciò che domandiamo, secondo i divini disegni. Alla base di tutto ciò vi è tuttavia la fede, quella stessa fede che, nonostante le evidenti difficoltà – e nel loro caso, le oggettive e violente persecuzioni – gli apostoli e i primi discepoli hanno avuto nel Signore, senza indugio né contestazione alcuna. Egli è salvezza, è potenza, è liberazione: dinanzi a lui il Maligno non può nulla e se ne va. Amen
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