“Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri, per allontanarsi da me?” (Ger 2,5) – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 6 febbraio 2024:

There Is No Faith without Justice | Heralds of the Gospel Magazine

“Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri, per allontanarsi da me?” (Ger 2,5) – Meditazione serale alla Casa di Miriam del 6 febbraio 2024:

Nel libro di Geremia, a un certo momento Dio domanda al suo popolo, per mezzo del suo profeta: “Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri, per allontanarsi da me?” (Ger 2,5). Questa domanda, non riceve una risposta nel testo stesso, poiché è Dio stesso a evidenziare come sia impossibile rispondere ad essa, dal momento che non solo Dio non ha commeso alcuna ingiustizia, mai, con i padri del popolo, ma ha piuttosto compiuto grandi prodigi, che il suo popolo ha facilmente dimenticato. Nel Vangelo di Giovanni, almeno in due momenti testuali, Gesù pone davanti ai suoi accusatori una questione similare. In un primo caso, domanda ad essi: “Perché non comprendete il mio linguaggio?” (Gv 8,43). In questo caso, sebbene differente dal punto di vista della forma letteraria, il concetto è il medesimo di quello espresso in Geremia: dinanzi all’evidenza del divino, ci si oppone ad esso, non dando credito alla sua manifestazione. Il secondo caso, più esplicito ancora e più similare nella forma a quello di Geremia, si ha quando Gesù domanda ai suoi accusatori: “Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete” (Gv 8,46). Nel fondo del suo senso, questa domanda di Gesù – che come quella di Dio per mezzo del profeta Geremia non può ricevere alcuna risposta sensata – evidenzia come sia Gesù stesso a divenire in un certo senso “piccolo”, nel senso di cercare di porsi al livello dei suoi interlocutori e di assecondare le loro eventuali recriminazioni nei suoi riguardi, assecondandole. Il problema è che non è possibile, contro Gesù, alcun genere di recriminazione: egli è senza colpa, e solo la bontà e l’amore contraddistinguono la sua parola e i suoi atti. In un certo senso, questi due brani citati del Vangelo di Giovanni sono essi stessi la parafrasi di quell’interrogativo posto inizialmente da Dio al suo popolo per mezzo di Geremia: “Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri, per allontanarsi da me?”. Gesù esplicita in una carne umana ciò che Dio ha posto come interrogazione al suo popolo mediante il profeta. E una risposta non c’è. Non esiste una possibilità di appello di tipo negativo. Dio non ha commesso alcuna ingiustizia, mai, nella storia creata. Lo stesso è avvenuto con il suo Figlio, nella storia umana. Siamo noi, e soltanto noi, a dover porci questa questione: “Perché non ci accorgiamo della giustizia di Dio nelle sue opere e non ci decidiamo di amarlo in ogni cosa?” Amen.

 

*** Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
Piazza del Monastero 3 – 10146 – Torino
Tel. 3405892741
www.lacasadimiriam.altervista.org

 

Pubblicato da lacasadimiriam

La Casa di Miriam è un centro editoriale cattolico ed un cenacolo di preghiera operativo 24h