Un bellissimo estratto dall’opera di S. Ilario di Poitiers, “La Trinità”
“L’esercizio della parola, di cui mi hai fatto dono, non può avere ricompensa più ambita che quella di servirti facendoti conoscere, di mostrare a questo mondo che ti ignora, o all’eretico che ti nega, che tu sei Padre, Padre cioè dell’Unigenito Dio. Questo solo è il fine che mi propongo. Per il resto bisogna invocare il dono del tuo aiuto e della tua misericordia, perché tu col soffio del tuo Spirito possa gonfiare le vele della nostra fede e della nostra lode e guidarci sulla rotta della proclamazione intrapresa. Non viene meno infatti alla sua parola colui che ci ha fatto questa promessa: ‘Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto’ (Mt 7,7). Allora noi, poveri come siamo, ti chiederemo ciò che ci manca e scruteremo con zelo tenace le parole dei tuoi profeti e dei tuoi apostoli, e busseremo a tutte le porte che sbarrano il riconoscimento della verità. Ma dipende da te concedere l’oggetto della nostra preghiera, essere presente a quanto si chiede, aprire a chi bussa. La natura è presa da una strana pigrizia e non possiamo capire ciò che ti riguarda per la debolezza della nostra intelligenza […]”
(S. Ilario di Poitiers, La Trinità – Testi disponibili alla Libreria Cattolica La Casa di Miriam)
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