Sull’ingresso nella Terra Promessa sotto la conduzione di Giosuè – L’opinione (discutibile) dell’esegeta Fohrer ***:
“Non si ebbe quindi una conquista panisraelitica della terra da intendersi come avvenimento storico, quale è prevalentemente riferito dalla tradizione, bensì le singole tribù penetrarono nel paese ciascuna per la sua via e a suo modo. […]
Per raggiungere questo scopo si prese una sola delle molte descrizioni della conquista, la si riferì a tutte le tribù e la si tramandò in un certo senso come esempio tipico. Si tratta della narrazione che veniva tramandata presso le tribù del centro della Palestina discendenti dalla tribù di Rachele. La via di penetrazione di questa tribù attraverso la Transgiordania meridionale e il Giordano inferiore venne presentata come l’itinerario di tutto Israele all’atto dell’entrata in Palestina, sebbene le tribù del nord e del sud abbiano raggiunto le loro terre seguendo ciascuna una via diversa. È ancora possibile stabilire perché si sia presa a questo scopo proprio la narrazione riguardante proprio le tribù del centro. Esse avevano assorbito in sé la schiera di Mosè con la religione di Jahvé, che divenne il vincolo unificante di tutti gli Israeliti. Queste tribù svolsero un ruolo dominante per la collocazione centrale ed evidentemente anche per la loro importanza e la loro forza. Questo peso religioso e politico determinò il passaggio dela loro storia nella tradizione.”
***G. Fohrer, Storia d’Israele, Paideia 1980, p. 52.
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