– La necessità di Maria –
Dal libro di R. Laurentin, “Maria chiave del mistero cristiano”, S. Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 1996, p. 40
“Ci voleva una donna per la compassione a Cristo. Certo, è Gesù che ha generato la Chiesa, nata dal suo fianco trafitto, come dicono i padri. Ma ci voleva la presenza di una donna che ne fosse il segno e partecipasse visibilmente a questa nascita nel dolore. Ci voleva una donna che fosse il modello e il germe della Chiesa. La salvezza non è affare di un solo sesso. Dio ha voluto che vi fossero associati l’uomo e la donna. Maria è il contrassegno femminile, l’icona della Chiesa. Essa coopera in ogni fase, con la sua ricettività attiva e la sua fecondità di madre. Il mistero della salvezza sarebbe snaturato senza Maria. Sarebbe divino, maschile […]. Occorreva che il posto primordiale delle donne nella vita, nella genesi e nella crescita dell’umanità fosse rappresentato nei fondamenti stessi della salvezza da questa donna ‘immacolata’ che diede Dio al mondo. Per questa ragione Maria, novella Eva, appartiene a tutte le epoche della salvezza:
1. Preservata dal peccato, partecipa del tempo originale: prima del peccato;
2. Appartiene al tempo dell’Antico Testamento, dopo Abramo, Mosè e i profeti;
3. La sua vita accompagna l’intera vita terrena di Cristo: dalla sua concezione alla sua morte e all’ascensione;
4. Ha inaugurato il tempo della Chiesa alla Pentecoste;
5. Precede la Chiesa al di là del tempo, nell’eternità, per mezzo della sua assunzione
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