“Da quel momento il discepolo la prese nella sua casa” (Gv 19,27b)
– di Francesco Gastone Silletta – Ed. La Casa di Miriam
– La convivenza dell’Apostolo Giovanni con la madre di Gesù, Maria Santissima (cfr. Gv 19,27b) non è soltanto un corollario narrativo, volto ad indicare una preoccupazione del morente Gesù rispetto alla solitudine che attende la propria madre. Il significato di questo lascito materno-filiale ha un contenuto storico e teologico, cioè reale, vero, vissuto ed esperito, prima ancora che non, come purtroppo alcuni studiosi affermano, soltanto simbolico, ideologico e figurativo, come se cioè non fosse storicamente vero che Giovanni e Maria abbiano condiviso per un certo tempo, più o meno lungo, la medesima dimora. Il simbolismo giovanneo, che pure è pregnante ed incontestabile, non deve mai sopraffare la storicità narrata dal quarto Evangelista con particolare attenzione ed acume. Ciò significa stravolgere la storia al servizio di un accomodamento simbolico.
(Nella foto: la casa di Maria ad Efeso)
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