Satana attacca con tanta più potenza laddove uno è caratterialmente più segnato o spiritualmente più debole. Gli stessi apostoli ci danno un esempio di ciò. L’irascibile Pietro, ad esempio, viene scosso dal Maligno nella collera, conducendolo ad un atto di palese violenza (fra i vari cedimenti nell’ora getsemanica di Gesù) tagliando con una spada l’orecchio di Malco. Il buon Giovanni, incline per santità e purezza ad una relazione speciale con la Madre di Gesù, viene a sua volta “colpito” dal Maligno nel rapporto materno, laddove manda sua madre (quella storica) da Gesù a chiedere i primi posti con suo fratello Giacomo. Il saggio Natanaele, sin troppo attaccato alla Legge e ai costumi d’Israele, viene mosso dal Maligno ad un rifiuto previo che il Messia provenga da Nazaret, rischiando così di gettare anticipatamente al vento la sua chiamata apostolica. Giuda Taddeo, molto “umano” nei modi e nelle questioni che pone, a sua volta cade nel dubbio diabolico, laddove domanda a Gesù come mai Egli si riveli ad essi e non al mondo.
In molti modi le nostre personali difficoltà sono originate da un fomite diabolico che scruta il nostro temperamento, il nostro carattere, la nostra formazione, il mondo esistenziale che ci caratterizza e, in base a tutto ciò, cerca insistentemente di disorientarci, di disilluderci e di farci disattendere la chiamata di Gesù.
La preghiera continua ci illumina rispetto a questa azione invisibile ma efficace del Maligno, in modo tale da dissuaderne il fomite e di cacciarne via gli effetti su di noi. Amen
Edizioni Cattoliche La Casa di Miriam
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